Ma l’idrogeno che fine ha fatto?

di Emidio Paci*

Ultimamente si parla molto di CO2 e di guerra ai motori diesel e si pensa a un futuro imminente della trazione full elettrica, ma si parla poco o niente dell’alternativa che ci fornisce l’idrogeno.

L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo osservabile. A pressione atmosferica e a temperatura ambiente, l’idrogeno si trova sotto forma di un gas biatomico avente formula H2. Tale gas è incolore, inodore, insapore e altamente infiammabile ed è il combustibile col più alto contenuto energetico.

Come può essere impiegato nel mondo automotive? Le declinazioni sono essenzialmente due: combustibile liquido stoccato in bombole alla temperatura di -253° che alimenta un normalissimo motore endotermico bi-fuel (benzina-idrogeno); fuel cell alimentate da idrogeno gassoso stoccato in bombole alla pressione di 700 bar e ossigeno. Nel primo caso, avremmo automobili che dalla marmitta farebbero uscire vapore acqueo. Nel secondo caso, avremmo delle auto a trazione elettrica, che emetterebbero acqua purissima.

L’ idrogeno liquido verrebbe prodotto tramite un processo chiamato reforming da petrolio e metano, ma ha due grandi inconvenienti: restano da risolvere i problemi sulla raccolta e sulla separazione della CO2 che ne deriverebbe e la permanenza della dipendenza dal petrolio.

Quello gassoso, verrebbe prodotto per elettrolisi dell’acqua e utilizzato nelle fuell cell, che è un dispositivo che converte l’energia chimica di un combustibile in energia elettrica e calore senza utilizzare cicli termici. Le celle a combustibile alimentate a idrogeno (H2) consentono di produrre energia elettrica e acqua calda a partire da idrogeno e ossigeno. Il processo che avviene al loro interno è esattamente contrario all’elettrolisi: quando si scinde l’acqua (H2O) in H2 e O2 è necessario fornire corrente, invertendo il processo si produce corrente (che alimenta il motore elettrico) e acqua.

Probabilmente, la strada da seguire se si vogliono raggiungere davvero l’indipendenza dal petrolio e la riduzione della CO2, passando per l’impiego di massa di veicoli elettrici è quella delle celle a combustibile (fuel cell). Speriamo che questa tecnologia, che a mio modesto parere mette tutti d’ accordo, politici/burocrati e ambientalisti, venga rispolverata e messa in pole position.

Ma la Cina che è il maggior produttore di batterie di nuova generazione lo permetterà?

*Istruttore di guida sicura presso Dsg Plan srl (www.dsgplan.com)

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