L’ombra del Dieselgate su “Auto dell’Anno 2017”, nessuna finalista del Gruppo Vw

di Piero Evangelisti

“Car of the Year” è, a livello europeo, il massimo riconoscimento al quale una Casa automobilistica può ambire per un suo nuovo modello. Ad assegnarlo è una giuria composta da 58 giornalisti automotive europei il cui verdetto per il 2017 verrà proclamato lunedì 6 marzo alla vigilia del Salone di Ginevra. Dal 1964, quando è nato (vinse la berlina Rover 2000), il contest si è confrontato con diversi momenti difficili che ha saputo superare e, soprattutto, con l’impressionante numero di novità che allargano il parterre delle candidate. Se in passato – basta scorrere l’elenco delle “Coty” elette – alcune vincitrici erano il risultato della mancanza assoluta di competitor (e ne sono usciti dei flop incredibili a livello di mercato), da qualche anno si è dovuto fare ricorso alle nomination per restringere la votazione a sette candidate. Per il 2017 sono state scelte Alfa Romeo Giulia, Citroën C3, Mercedes Classe E, Nissan Micra, Peugeot 3008, Toyota C-Hr e le Volvo S/V 90. Niente da dire sulle auto scelte dai giurati, ma alcune assenze non possono non meravigliare e, guarda caso, sono tutte del Gruppo Volkswagen: Audi Q2, Seat Ateca e Skoda Kodiaq, tre modelli che, oltretutto, si collocano nella fascia oggi più popolare del mercato. E’ l’ombra lunga del Dieselgate? Non è bello pensarlo, ma il dubbio è legittimo.

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