Logistica veicoli finiti: un pieno di problemi

Il settore della logistica dei veicoli finiti teme per il futuro per l’aumento dei costi « a un ritmo senza precedenti» e la carenza di materiali che influiscono sui volumi di veicoli prodotti e potrebbero incidere più della pandemia. È quanto si legge in una nota della Ecg, la federazione europea del settore che riporta i dati di un’indagine svolta tra gli associati. Più della metà dei membri, operanti nei trasporti (stradale, marittimo, chiatta e ferroviario), ha riferito che la capacità è diminuita negli ultimi due anni e secondo il 91% degli intervistati il motivo principale di questa riduzione è legato alla carenza di materiali (soprattutto microchip) e alle conseguenti riduzioni di volume nel settore automobilistico, non tanto al Covid o al lockdown.

La riduzione media ponderata della capacità per le società di autotrasporti partecipanti è stata del 21%. Per quanto riguarda gli operatori marittimi, la diminuzione della capacità mostra una media ponderata del 6%. Per quanto riguarda i costi per le compagnie di navigazione, i costi del carburante sono aumentati del 60%. L’associazione segnala infine l’aumento dei salari per gli autisti.

«Nemmeno dopo la crisi finanziaria, ho sentito feedback così negativi dagli operatori come oggi», dice Mike Sturgeon, direttore esecutivo di ECG, ha dichiarato: «Fortunatamente, anche le Case automobilistiche si stanno rendendo conto che non vi è più capacità disponibile per spostare i loro veicoli e l’industria dovrà ora collaborare per costruire un futuro sostenibile».

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