L’Italia (anche dell’auto) a un punto di svolta

di Adolfo De Stefani Consentino*

Nell’ambito di un maggio caratterizzato da un quadro politico istituzionale incerto con forti ripercussioni sui mercati finanziari, le concessionarie hanno faticosamente chiuso l’attività commerciale ancora condizionata dagli elevati stock. È evidente che in maggio la parte del leone è stata giocata dalle iniziative commerciali molto aggressive e vantaggiose dal punto di vista dei finanziamenti, che hanno sostenuto le immatricolazioni del canale privati.
Secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio in Italia sono state immatricolate 199.113 autovetture, con una flessione del -2,8% rispetto allo stesso mese del 2017, portando il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno a -0,3%, in linea quindi con il 2017. Per quanto riguarda i canali di vendita, a maggio si segnala un lieve incremento delle immatricolazioni a privati (+0,6%), mentre calano del -13,1% le vendite a società e del -1,9% quelle alle società di noleggio.

Quei tre giorni “magici”

Le elaborazioni Federauto mostrano che le immatricolazioni degli ultimi tre giorni di maggio hanno rappresentato oltre il 41% del totale mercato del mese superando gli 81.000 pezzi, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le stime Dataforce, sono state il 13%.

Pronti a collaborare con il nuovo Governo

La formazione del nuovo Governo rappresenta un punto di svolta importante e supera una fase di grave crisi politico istituzionale con pesanti conseguenze sul clima di fiducia di imprese e consumatori rimasti con il fiato sospeso per quasi tre mesi. A questo punto, formulando gli auguri di buon lavoro al neo Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Conte, e alla sua squadra, auspichiamo un rapido avvio della legislatura. Siamo pronti a collaborare nel segno del cambiamento, certi del fatto che l’attenzione del Governo dovrà focalizzarsi anche sulle politiche in materia di mobilità, logistica e trasporto, con una attenzione particolare per la fiscalità gravante sul settore automotive che sempre molto ha dato all’economia del Paese.

*Presidente di Federauto

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