L’Europa dell’auto soffre: regna l’incertezza

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

 

Dopo le pesanti flessioni di gennaio (-25,7%) e febbraio (-20,3%), a marzo il mercato auto europeo torna positivo grazie al confronto con un marzo 2020 dai volumi eccezionalmente bassi a causa delle prime restrizioni introdotte nella maggior parte dei  mercati europei per fronteggiare il contagio da Covid-19.

 

Nel confronto con marzo 2019, tuttavia, il terzo mese del 2021 risulta in flessione del  22%, segno che le forti perdite di marzo 2020 (918.000 unità immatricolate in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), sono state solo in parte compensate (a  marzo 2021, la crescita tendenziale in volumi ammonta a 535.000 unità in più). Tre dei  cinque major market (includendo Uk) – che nel complesso rappresentano il 73,1% del  totale immatricolato – hanno registrato rialzi a tre cifre: l’Italia ha riportato la crescita maggiore (+497,2%), seguita da Francia (+191,7%) e Spagna (+128%), mentre per  Germania (+35,9%) e Regno Unito (+11,5%), la crescita è a due cifre.

 

Il mercato avrà tempi di recupero graduali e fortemente condizionati dalle misure di  sostegno alla domanda, in un contesto profondamente segnato dall’incertezza, tra i ritmi diversificati della campagna vaccinale nei vari Paesi, la crisi di  approvvigionamento di alcune materie prime non ancora superata – che si somma alle  difficoltà logistiche degli scambi commerciali verso l’estremo Oriente – e le proposte dei piani di ripresa degli stati membri Ue in consegna al Parlamento europeo entro la  fine del mese corrente, da cui si attende un intervento efficace a livello di politica industriale per il comparto.

 

Tutto questo mentre prosegue la rivoluzione tecnologica  della filiera automotive, posta di fronte a sfide sempre più importanti anche per un  settore profondamente innovatore come il nostro. Tra le prossime, la proposta della  Commissione europea di eventuale revisione degli obiettivi di riduzione delle emissioni  di CO2 delle nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri al 2025 e al 2030, attesa  per giugno 2021, che dovrà necessariamente essere accompagnata da una profonda  revisione della Direttiva DAFI per lo sviluppo infrastrutturale legato alla diffusione dei  veicoli ad alimentazione alternativa, ed elettrificati in particolare. 

 

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