Legambiente accusa la filiera: ma prende uno “sfondone”
La filiera dell’auto unita – con Anfia, Unrae e Federauto – è finita subito sotto attacco da parte di Legambiente a cui consiglia di prendere meglio nota delle affermazioni fatte, cioè di prestare maggiore attenzione prima di lanciare le solite e pretestuose accuse al settore. Ebbene, i tre presidenti Paolo Scudieri, Michele Crisci e Adolfo De Stefani Cosentino hanno rivolto al governo guidato da Mario Draghi una serie di richieste urgenti, tra cui quella di provvedere al rifinanziamento, per l ‘anno in corso, degli incentivi all’acquisto di vetture con emissioni di CO2 fino a 135 grammi / km, in pratica le più richieste dal mercato e che costituiscono l’ossatura dello stesso. Si tratta delle automobili con motori a benzina e Diesel di ultima generazione. Richiesta seguita da quella di rendere strutturale, fino al 2026, gli ecobonus per i veicoli con emissioni di CO2 da 0 a 60 grammi / km, di fatto le auto elettrificate.
Apriti cielo. E qui c’è da capire se Legambiente abbia interpretato le richieste della filiera oppure abbia voluto buttare arbitrariamente benzina sul fuoco mettendo l’accento su qualcosa che le tre associazioni non hanno detto. Di fatto, il responsabile della mobilità Andrea Poggio , scrive su “Nuova Ecologia ” che “non è percorribile l’ipotesi lanciata da Federauto, Anfia e Unrae di rendere strutturali gli attuali ecobonus fino a 135 grammi / km di CO2”. E via a parlare di incentivi dannosi, gli stessi invece utili per rinnovare un parco circolante per la metà costituita da automezzi ante Euro 4 , quindi sicuramente inquinante e per niente sicuro.
Grazie alla fascia presa di mira da Legambiente, inoltre , sono stati rottamati 125mila veicoli con un risparmio superiore alle 61mila tonnellate di CO2 l’anno. Tra l’altro, i fondi destinati alla fascia 61-135 grammi / km hanno accesso agli incentivi anche alle fasce meno abbienti della popolazione , a coloro che vorrebbero cambiare la macchina con una di recente omologazione, ma che hanno poche disponibilità economiche.
Poggio , a questo punto, dovrebbe invece plaudire alle associazioni che hanno chiesto – e qui riportato nero su bianco – di rendere strutturali gli ecobonus a lui tanto cari, quelli per le vetture elettrificate fino a 60 grammi / km di CO2 emessa . Comunque, lo “sfondone” mostra come sia l’ideologia a prevalere sempre rispetto alla realtà dei fatti. A beneficio di Poggio & C alleghiamo le fot delle slide mostrate dalle tre associazioni.