Per il secondo anno consecutivo, Toyota sale sul gradino più alto del podio e si conferma il marchio auto numero uno al mondo per vendite di auto, battendo ancora una volta la concorrente Volkswagen, malgrado le difficoltà causate dalla pandemia da Covid-19, nell’approvvigionamento dei semiconduttori, e la prolungata chiusura negli stabilimenti dei paesi del Sudest asiatico. Nel 2021 l’azienda nipponica ha venduto 9,56 milioni di autovetture, inclusi i marchi Daihatsu e Hino Motors, contro gli 8,8 milioni della Volkswagen, che ha invece registrato un calo del 4,5%.
A differenza degli altri costruttori mondiali, Toyota è riuscita ad attenuare l’impatto della carenza di chip sull’intero settore automotive, riducendo gradualmente la produzione tra i mesi estivi e l’autunno, e confermando un’accelerazione delle immatricolazioni nei principali mercati chiave, tra cui Cina e Usa. Proprio sul mercato statunitense, nonostante le criticità di sistema, Toyota ha sorpassato la General Motors (GM) per la prima volta dal 1931, con 2,33 milioni di auto immatricolate nell’anno appena concluso, e un incremento del 10,4% rispetto ai 2,21 milioni di auto vendute dalla concorrente Usa, che ha invece segnato una flessione del 12,9%
La Casa auto giapponese intende continuare a investire in Nord America nel processo di elettrificazione dei propri veicoli, e lo scorso mese ha annunciato investimenti fino a 3,4 miliardi di dollari entro il 2030, inclusa la costruzione di uno stabilimento nello stato del Nord Carolina, dando lavoro a 1.750 persone, con l’inizio delle operazioni previsto nel 2025. La fabbrica sarà in grado di produrre annualmente batterie al litio per circa 200mila autoveicoli, con l’obiettivo di sestuplicare la manifattura «in un prossimo futuro». Anche in tempi di pandemia il famigerato Toyota Production System (Tps), ovvero il metodo di utilizzare le limitate risorse disponibili nel modo più produttivo possibile riducendo i tempi di management e costi, si è dimostrato dunque vincente.
Nonostante l’arresto temporaneo delle operazioni in cinque stabilimenti in Giappone, infatti, a causa dei problemi legati alla fornitura delle parti di ricambio dal Sudest asiatico,Toyota ha deciso di lasciare invariate le stime di un’output di 9 milioni di autovetture prodotte per l’anno fiscale in corso. Entro il 2030 la prima casa costruttrice mondiale prevede di vendere 3.5 milioni di vetture elettriche, incluse le auto a idrogeno, con il lancio di 30 nuovi modelli nei prossimi otto anni.