L’E Powertrain Texa, priorità italiana che ci fa emozionare

di Nicodemo Angì*

Padiglione 30, stand B3 e la sorpresa dell’E Powertrain Texa presentato all’Autopromotec 2019. La cosa ci ha meravigliato: dato che l’azienda trevigiana ha rilevanza mondiale nel settore della diagnostica e della ricarica dei climatizzatori, perché produrre powertrain? Importanti chiavi di lettura ci sono state date, durante Autopromotec 2019, dall’ingegnere Giovanni Maria Gaviani, della divisione Business Development.

Cavalcare l’onda

L’ingegner Gaviani ci ha detto che l’azienda ha sempre cercato di cavalcare i cambiamenti tecnologici e la rivoluzione elettrica è un’ottima occasione in tal senso. Un’altra motivazione è il recupero del disegno a “Flusso Magnetico Assiale”, antico ma ritornato in auge per le sue doti di compattezza, efficienza e leggerezza. Alcuni OEM hanno chiesto motori di questo tipo ai fornitori ma con scarso riscontro, dati gli ingenti investimenti nei classici, per quanto evoluti, motori a flusso radiale. L’E Powertrain Texa, frutto di una struttura industriale ben più agile, colma questa distanza fra domanda e offerta con un’avanzata unità a flusso assiale.

Elettronica accessibile

Il terzo fattore è la disponibilità off-the-shelf di transistor bipolari a gate isolato (IGBT– Insulated-gate bipolar transistor) adatti alle alte potenze della trazione elettrica. Ottenuta la reperibilità degli IGBT (si sperimentano anche i nuovissimi SiC al carburo di Silicio), l’esperienza elettronica di Texa ha sviluppato inverter efficienti e compatti. L’ingegner Gaviani ha detto che Texa può produrne 500 mila unità l’anno mentre i motori sono, almeno per ora, una produzione di nicchia.

Se il motore è il cuore, l’inverter è il cervello: trasforma la corrente continua delle batterie in corrente alternata e regola le quantità di quest’ultima. Semplificando molto possiamo dire che la coppia è legata all’intensità della corrente mentre la velocità dipende dalla frequenza della corrente che circola negli avvolgimenti.

Reparto dedicato

L’inverter Texa è stato progettato nella nuova sede di Torino e gestisce potenze fino a 250 kW, erogabili a uno o 2 motori indipendentemente. Essi possono essere eventualmente montati sullo stesso asse grazie al ridotto spessore delle unità a flusso assiale. L’inverter ha ingombro e peso contenuti: occupa 13 litri e pesa soltanto 14 Kg. La sua “intelligenza” deriva da microprocessore con 3 core CPU mentre un quarto core gestisce l’Hardware Security Management. L’inverter Texa, viste le notevoli potenze gestite, è raffreddato con una miscela di acqua e glicole

Potenza in formato mini

Vediamo ora il motore, che appare veramente compatto: il diametro di 29 cm è paragonabile a quello dei gloriosi 33 giri e lo spessore è di soli di 12 cm. Le specifiche sono però da “grande”: 166 cavalli e 345 Newtonmetri di coppia per un componente che pesa 26 kg. Il regime massimo è di “soli” 9.000 giri (le macchine radiali sfiorano i 20.000) dato che il diametro elevato del rotore lo sottopone ad una grande forza centrifuga che limita il massimo raggiungibile. La grande distanza dei magneti dall’asse aumenta però la coppia e dà quindi un effetto positivo.

La sorpresa diventa però febbre quando ci viene detto che questo motore è già stato validato e comprato da un marchio che fa supercar!

  1. Scatto e service

Sullo scatto breve molte Tesla (tanto per non fare nomi) sconfiggono le berline sportive e le GT senza compromessi e questo spiega l’interesse per la soluzione Texa. Due motori darebbero 332 cv e 3 unità sarebbero quasi equivalenti al V6 biturbo dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio con ancor più prontezza. L’E Powertrain Texa potrebbe essere un’efficacissima arma anti-Tesla per scatto, potenza e leggerezza.

Il software di controllo è scritto in Autosar, piattaforma open source dedicata all’automotive, e soddisfa le norme ISO 26262 Functional Safety secondo il sicurissimo protocollo ASIL-D.

Il reparto Ricerca & Sviluppo di TEXA, con un organico di 150 persone, si è arricchito di altre 50 unità dedicate a questo progetto, partito nel 2017. A quel che ci consta questa è la prima volta che un produttore di apparti diagnostici si cimenta nella costruzione di powertrain. L’approccio è stato senza compromessi, creando un dipartimento dedicato per studiare un propulsore elettrico e anche le sue ricadute sulle officine.

Non è un caso che la brochure dica: ”Abbiamo costruito un motore elettrico rivoluzionario per assicurarvi la diagnosi del futuro“.

  1. I dati? Li faccio da me!

Sappiamo che un motore elettrico è molto più facile da produrre rispetto ad uno convenzionale ma la sua progettazione, come visto sopra, non è banale. I costruttori classici, poi, sembrano avere difficoltà nella produzione di elettriche in volume. I loro bilanci sono inoltre appesantiti dal doversi confrontare con un nuovo business mentre portano avanti quello tradizionale. È anche per questo che, per recuperare margini, cercano di “chiudere” i dati delle automobili, lottando con l’aftermarket, FIA, Figiefa ed Egea che vorrebbero conservare l’attuale competitività nei servizi post vendita.

Nel caso un’automobile con l’E Powertrain Texa, le officine e i ricambisti saranno sicuri di non trovare centraline bloccate e di non dover pagare per avere i dati. Gli E PowertrainTexa potrebbe quindi creare una sorta di community nella quale chi li adotta sarà sicuro di riuscire ad effettuare la diagnosi anche dai riparatori indipendenti.

e-powertrain-texa_09-2019

Nuovi protagonisti

Possiamo inoltre ipotizzare che gli E Powertrain Texa riusciranno ad acquisire un certo set di dati, magari sufficienti per un’assicurazione pay as you drive o how you drive: vedremo le polizze Made in Texa? L’ultima considerazione che possiamo fare è notare il potenziale di discontinuità della trazione elettrica: la tradizione di Texa come motorista è passata da zero a “X” in 2 anni e questo spiega anche gli sforzi della Cina in tal senso. L’eredità più che secolare dei motoristi europei e americani prima e di quelli giapponesi e coreani poi viene quindi messa seriamente in discussione. Anche gli inverter sono molto diversi dai componenti tradizionali e quindi l’E Powertrain Texa potrebbe far compiere all’azienda veneta il salto nella categoria dei fornitori di grande serie: ne vedremo delle belle!

*www.autoconnesse.it

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *