Le gambe all’aria … in automobile
Soprattutto nel periodo estivo, soprattutto in autostrada, non è difficile vedere la persona seduta accanto al guidatore con i piedi appoggiati sul cruscotto. Magari con la cintura allacciata, con lo schienale un po’ reclinato e con i piedi che poggiano sulla parte interna del parabrezza o addirittura che prendono aria, fuori dal finestrino.
Nel caso di scontro laterale, o di tamponamento, o di urto contro un ostacolo fisso (incidenti che accadono sulle nostre strade più di 400 volte al giorno, ogni giorno), i sensori elettronici espellono dal volante, dal cruscotto, dalle portiere gli Airbag e in una decina di millesimi di secondo pil tessuto sintetico del pallone viene gonfiato a una velocità attorno a 250 chilometri orari. Per la persona accanto al guidatore, questa velocissima gonfiatura, quasi un’esplosione, è necessaria per far sì che lo strumento riesca a proteggere il collo e il viso, impedendo che questa parte superiore del corpo subisca una violenta pressione in avanti, proprio verso il cruscotto.
Da questa pur sommaria descrizione, è intuibile la violenta torsione in alto che le gambe distese sul cruscotto vengono a ricevere quando sono raggiunte e schiacciate dall’Airbag, con le conseguenze facilmente immaginabili per chiunque stia leggendo queste righe