Le gambe all’aria … in automobile

 di Gianfranco Chierchini

 Soprattutto nel periodo estivo, soprattutto in autostrada,  non è difficile vedere la persona seduta accanto al guidatore con i piedi appoggiati sul cruscotto.  Magari con la cintura allacciata, con lo schienale un po’ reclinato e con i piedi che poggiano sulla parte interna del parabrezza o addirittura che prendono aria, fuori dal finestrino.

E’ una posizione molto pericolosa.
 
L’Airbag, conosciamolo meglio

 Nel caso di  scontro laterale,  o di tamponamento,  o di urto contro un ostacolo fisso (incidenti che  accadono sulle nostre strade più di 400 volte al giorno, ogni giorno), i sensori elettronici espellono dal volante, dal  cruscotto, dalle portiere gli Airbag e in una decina di millesimi di secondo  pil  tessuto sintetico del pallone viene gonfiato a una velocità attorno a 250 chilometri orari.  Per la persona accanto al guidatore, questa velocissima gonfiatura, quasi un’esplosione, è necessaria per  far sì che lo strumento riesca a proteggere il collo e il viso, impedendo che questa parte superiore del corpo subisca una violenta pressione in avanti,  proprio verso il cruscotto. 

Insomma, si tratta di  un fortissimo colpo di cuscino, anzi di materasso, che normalmente lascia lividi sul viso, ma che, proprio per la sua forza,  salva  la vita.  E’ il caso di ricordare che l’Airbag svolge la sua importante funzione, solo se la cintura di sicurezza è allacciata: se così non fosse, la forza della improvvisa decelerazione farebbe sbalzare il corpo al di sopra dell’Airbag andrebbe a fuoriuscire dai cristalli anteriori.

Le conseguenze dell’imprudenza

  Da questa pur sommaria descrizione, è intuibile la violenta torsione in alto che le gambe distese sul cruscotto vengono a ricevere quando sono raggiunte e schiacciate dall’Airbag, con le conseguenze facilmente immaginabili per chiunque stia leggendo queste righe

E allora … mai più con le gambe all’aria in automobile!

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