L’auto in Marocco: analisi ante Covid-19

di Luca Di Grazia, lettera dal Marocco

L’anno passato da parte dell’Associazione Marocchina per l’Industria e la Costruzione Automobilistica (AMICA) si puntava all’obiettivo di 1 milione di veicoli prodotti l’anno a partire dal 2020. Questo annuncio arrivava in un momento in cui il settore automobilistico nazionale stava vivendo una vera e propria effervescenza di attività.

Il settore automobilistico marocchino stava consolidando la sua posizione di leader nel Continente africano, sia nella produzione di veicoli sia di accessori. Con nomi imponenti nel settore, in particolare Renault, Psa, Kromberg & Schubert o Citic Dicastal, il regno si stava affermando come riferimento sul continente, grazie alle sue piattaforme logistiche, in particolare la zona franca sull’Atlantico a Kenitra e il porto di Tangeri Med.

La scelta del Marocco da parte di questi gruppi non era certo casuale, poiché il Regno ha una posizione strategica che gli permette di affermarsi come polo di attrazione per i produttori europei che desiderano sviluppare la loro attività all’interno del Paese, così come sul Continente nel suo complesso, anche per effetto della presenza di manodopera altamente qualificata a loro disposizione.

Inoltre, il settore automobilistico nazionale ha offerto agli investitori di questo settore molti vantaggi, in una visione “win-win”. I produttori di automobili beneficiano dei termini dell’accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Europa e Marocco, in particolare per quanto riguarda le tasse doganali e i prezzi di acquisto dei terreni. Il Marocco è vincente in questo senso per il consolidamento della sua immagine che risulta attraente per il settore, ma anche per rafforzare la sua presenza nel continente e fare della sua produzione un riferimento all’estero. Va notato che un accordo simile è allo studio per consentire uno scambio tra Canada e Marocco in questa direzione.

Il Marocco non si accontenta più di essere un semplice Paese di assemblaggio, ma si è rapidamente evoluto fino a diventare un produttore a pieno titolo nell’industria automobilistica globale. Infatti, i veicoli Dacia prodotti in Marocco sono venduti localmente, il che permette al marchio di affermarsi come leader di mercato, ma anche attraverso le sue esportazioni in Egitto e in alcuni Paesi europei, in particolare Spagna e Francia.

In questo senso, va notato che i veicoli della Dacia hanno dominato le vendite di automobili in Marocco nella prima metà del 2019 con 21.584 immatricolazioni. Abderrazak Yousfi, fondatore di moteur.ma, nella sua analisi di mercato, riporta che la marca controllata da Renault era in cima ai primi 5 best seller nel giugno 2019 con 3.676 veicoli venduti.

AMICA stima inoltre che il settore automobilistico potrebbe contribuire alla creazione di 180.000 posti di lavoro diretti entro la fine del 2019, con una previsione di 200.000 posti di lavoro entro il 2020. La produzione dovrebbe raggiungere il 45% entro la fine del 2019, per salire al 60% nel 2020. Ciò dovrebbe essere possibile con il lancio dell’impianto Psa, a esempio, che servirà 80 mercati entro il 2020.

Inoltre, va notato che il mercato automobilistico marocchino è uno dei più dinamici del settore. Anche se le vendite hanno mostrato un calo, in seguito all’abolizione del credito dello 0% da parte dei concessionari, le vendite di auto erano ancora a un livello estremamente interessante.

Sempre più costruttori con sede in Marocco offrono motori ibridi o addirittura elettrici al 100% per alcuni modelli. I consumatori, qui, sono ancora restii ad adottare questa motorizzazione, ma il segmento è ancora in crescita. Le infrastrutture necessarie per far crescere questo segmento dovranno ulteriormente essere sviluppate, e si prevede che rivoluzionerà il settore nei prossimi anni anche in funzione della diffusione di impianti per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico ed eolico.

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