L’auto in Europa: in Italia diesel giù. Ma la quota tiene

di Paolo Scudieri*

Il mercato auto europeo dell’auto parte sottotono nel primo mese del 2020, riportando un segno negativo. I cambiamenti nella tassazione delle autovetture annunciati da alcuni Stati membri dell’Ue per il 2020 hanno determinato un’anticipazione degli acquisti a dicembre 2019, con il conseguente calo delle vendite a gennaio. Tra i fattori che hanno contribuito a questa flessione, sono da includere anche l’indebolimento dell’economia globale e l’incertezza causata dall’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione europea il 1° febbraio scorso. 

Nel primo mese del 2020 la domanda di nuove autovetture è diminuita in tutti e cinque major market – includendo anche il Regno Unito – che pesano per il 68% del totale immatricolato e, nel complesso, calano un po’ più della media europea (-8,2%), con quasi 69.000 unità in meno rispetto a gennaio 2019. La Francia registra il calo più marcato (-13,4%), seguita da Spagna (-7,6%), UK (-7,3%), Germania (-7,3%) e Italia (-5,9%), con la flessione più contenuta. 

Sempre nei cinque maggiori mercati, prosegue, a gennaio 2020, la contrazione del diesel: -20% su gennaio 2019, con una quota del 29,6% contro il 34% di gennaio 2019. Le vetture diesel si riducono in tutti i maggiori mercati, con cali a doppia cifra: -36% in UK, -23,6% in Italia, -19,6% in Francia, -12,4% in Germania e -11,5% in Spagna. Tra i major market, l’Italia mantiene la quota di auto diesel più alta rispetto al proprio mercato, il 33,3%. Di contro, si assiste a una buona performance delle alimentazioni alternative nei cinque mercati, con quote che raggiungono un quinto del mercato in Italia e Francia, il 19% nel Regno Unito, il 18% in Spagna ed il 15,5% in Germania.

*Presidente di Anfia

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