Landi Renzo: tante le opzioni di crescita

di Cristiano Musi, amministratore delegato di Landi Renzo

Si è chiuso un anno sfidante, che ha visto il nostro Gruppo avviare un importante processo di trasformazione per diventare sempre più un player di riferimento nella decarbonizzazione energetica, con grande focus su biometano e idrogeno. Siamo soddisfatti dell’andamento in continua crescita di SAFE&CEC, che ha registrato un incremento dei ricavi, un significativo miglioramento della profittabilità e un’importante generazione di cassa, e della
joint venture indiana Krishna Landi Renzo, che ha ottenuto risultati molto positivi sia in termini di fatturato che di marginalità, con previsioni di forte miglioramento delle performance nel corso del 2022 e buone prospettive per i prossimi anni.

 

Siamo molto fiduciosi che dall’integrazione in corso con Metatron venga realizzato un campione mondiale della mobilità alternativa a gas e a idrogeno. L’operazione annunciata, tramite la sottoscrizione di un Term sheet non vincolante che pur mantenendo il controllo in capo alla famiglia Landi
prevede l’ingresso di soci di minoranza di grande prestigio ed esperienza (Itaca Equity Holding), rende tutti noi ancora più entusiasti, con la consapevolezza che abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti globali nei segmenti della mobilità sostenibile e delle infrastrutture, al servizio dello sviluppo di idrogeno, biometano e gas, che rappresentano la nuova frontiera delle fonti energetiche.

 

Il nuovo piano strategico punta a valorizzare il nostro portafoglio strategico, con diverse opzioni di crescita e creazione di valore. Oggi più che mai, il nostro Gruppo con SAFE&CEC, Idro Meccanica, Metatron e il business tradizionale dell’automotive può vantare un posizionamento strategico su segmenti di business e di mercato con caratteristiche diverse, ma tra loro complementari e a elevato tasso di crescita e attrattività, con un’offerta di prodotti ad elevato valore aggiunto per i clienti finali.

 

Il 2022 è peraltro iniziato con un portafoglio ordini importante, sia nel segmento Infrastrutture che in quello automotive, trainato dalla
ripresa dell’after market e favorito anche dal prezzo elevato del petrolio”.

 

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