Lamborghini Urus: il Super Suv da record

di Piero Evangelisti

Pochi giorni fa Lamborghini Urus ha raggiunto il traguardo dei 10mila esemplari prodotti in appena due anni, un risultato formidabile che va in larga parte ascritto al fatto che il colosso da 650 cv e oltre 200mila euro è costruito a Sant’Agata Bolognese e non in uno dei centri produttivi dove nascono gli Sport Utility di lusso del Gruppo Volkswagen, l’ultima battaglia combattuta strenuamente e vinta da Stephan Winkelmann poco prima di lasciare la presidenza della Casa del Toro.

Più forte del Covid-19, Urus continua a essere consegnato in ogni parte del mondo, e grazie al vastissimo repertorio di personalizzazioni possibili ogni esemplare è praticamente un pezzo unico. Per esaltare ancora di più la personalità di ogni cliente, a giugno 2020 è stata presentata una nuova collezione di colori per il Super Suv, la Urus Pearl Capsule, che con un look bicolore esterno propone tonalità perlate ultra brillanti con vernice a 4 strati, tipiche della tradizione Lamborghini abbinate al nero lucido del tetto e di altri dettagli.

Una fabbrica tutta nuova

Nel 2017, a sostegno dell’avvio del progetto del suo terzo modello, la superficie occupata dal sito di Automobili Lamborghini è passata da 80mila a 160mila metri quadrati. La linea di assemblaggio interamente dedicata a Urus è caratterizzata dall’impiego del modello Factory 4.0 che integra nuove tecnologie produttive per affiancare gli operatori nelle attività di assemblaggio: la Manifattura Lamborghini.

Nel 2019 è stato inaugurato un impianto di verniciatura completamente dedicato a Urus. Così come la linea di produzione anche questo impianto è caratterizzato dall’impiego e da un’ulteriore evoluzione del modello Factory 4.0. Così la Manifattura Lamborghini diventa un nuovo punto di riferimento in fatto di modularità, flessibilità e possibilità di personalizzazione.

 

 

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