Cosa significa essere un’icona? Ma soprattutto, esiste una ricetta magica per diventarlo? La Lamborghini Countach è per definizione uno dei modelli più iconici della storia della Casa e, in generale, dell’intero mondo automotive. In un anno in cui si sono collocate la ricostruzione della prima Countach, la LP 500, a cura del Polo Storico, e la presentazione della sua versione contemporanea, la Countach LPI 800-4, omaggio a questa eredità di Lamborghini in cui il design visionario incontra la tecnologia del futuro; si sono concluse le celebrazioni dedicate al suo 50° anniversario con un talk di eccellenza seguito da attività immersive e esperienziali per far scoprire e raccontare il mondo Centro Stile e Polo Storico Lamborghini.
Lamborghini, l’incontro
L’incontro, aperto da una presentazione di Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Lamborghini, è poi proseguito con un talk che ha visto protagoniste tra le più autorevoli figure dell’Azienda: Federico Foschini, Chief Marketing and Sales Officer, da cui dipende il Polo Storico Lamborghini. Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer e membro del Comitato dei Saggi del Polo Storico, e Mitja Borkert, Head of Design.
Stephen Bayley
A queste si è aggiunto un ospite esterno d’eccezione, Stephen Bayley, scrittore, curatore, critico, esperto di design e fondatore del Museo del Design di Londra, che ha aperto la discussione spiegando il concetto di classico: “È qualcosa di definitivo ed universale, dove per definitivo intendiamo un concetto che va oltre il defluire del tempo e universale significa che piace a tutti.” Bayley ha poi aggiunto: “Se possiamo riconoscere una città dagli edifici che ne disegnano la skyline, ad esempio Parigi con la sua Torre Eiffel e la basilica di Montmartre, Firenze con il suo Duomo con campanile oppure Londra con il Big Ben e l’altissimo The Shard oltre Tamigi; allora significa che il design di quelle singole opere è così straordinario ed estremamente potente, che rende quegli edifici diversi da tutti gli altri. Difficilmente la loro forma può essere migliorata, ma alcuni dettagli possono essere sviluppabili, mantenendo inalterato il concetto di base. Questo penso mentre guardo le due Lamborghini Countach vicine: la LP 500 del 1971 e l’ultimissima Countach LPI 800-4. Cinquant’anni di storia a confronto e icone del loro tempo, che con uno stile indistinguibile e prestazioni straordinarie, hanno guadagnato il loro posto nell’Olimpo automobilistico.”
Mitja Borkert
“Ci sono opere d’arte che rimangono sempre attuali, la forma della Countach è una di quelle.” Così Mitja Borkert ha descritto lo stile di questa icona dell’automobilismo. “Il suo tratto distintivo” ha aggiunto “è dettato da un’unica linea longitudinale, che collega visivamente la sua parte frontale con quella posteriore. È un’ispirazione perfetta, poiché, anche modificando il resto, si configura come elemento di continuità visiva tra passato e presente. È la somma degli elementi di Design del DNA Lamborghini, la tradizione del linguaggio stilistico dalle origini ai giorni nostri.”
Federico Foschini
Federico Foschini racconta: “La ricostruzione della prima Countach ha richiesto 25.000 ore di lavoro e studio e ha visto coinvolti tutti i dipartimenti aziendali. Abbiamo voluto ricreare il prototipo LP 500 presentato al Salone di Ginevra del 1971, lo stesso che dopo anni di test su strada andò distrutto nelle prove di crash necessarie ad ottenere l’omologazione. In pochi la videro dal vivo, ma tutti se ne innamorarono dalle foto. L’attenzione e il successo che abbiamo ottenuto quando abbiamo presentato questa ricostruzione, è stato un chiaro ed ulteriore segnale di come questa vettura rappresenti oramai un mito. A colpire ancora di più, il fatto che abbia attratto indistintamente generazioni differenti, solitamente lontane in termini di gusti e definizione del bello”.
Maurizio Reggiani
Per Maurizio Reggiani, che ricorda il grande impatto che la Countach LP 500 ebbe su di lui e sulla sua formazione, la nuova Countach LPI 800-4 ha tutte le caratteristiche necessarie per entrare nell’immaginario collettivo. “La ricetta tecnica della LP 500, con il suo motore V12 in posizione longitudinale posteriore ed il cambio posizionato davanti a ridosso dell’abitacolo, ha portato ad un nuovo modo di immaginare le vetture supersportive sia nelle loro forme sia nelle loro prestazioni. Le porte con l’apertura verticale, debuttate proprio sulla LP 500, e il lay-out meccanico sono rimasti invariati a conferma della scelta originale. La Countach LPI 800-4 aggiunge la tecnologia moderna, fatta di materiali compositi, una migliorata ricerca aerodinamica, un motore 12 cilindri ibrido dotato del supercapacitor e le quattro ruote motrici. Tutti elementi che non hanno modificato lo spirito straordinario della Countach originale.”