La partnership strategica tra Brecav e Global Service Car 

di Stefano Belfiore (www.inforicambi.it)

 

L’overview dell’aftermarket nazionale cancella, sempre più, la linea di confine tra OES (OriginalEquipment Supplier) e IAM (Indipendent Aftermarket). La filiera produttiva e distributiva (concessionari ed officine autorizzate) vira, com’è noto, sempre più i suoi interessi verso il redditizio network del post vendita multimarca (scollegato dalle Case auto) che detiene e mantiene la fetta maggiore della distribuzione dei ricambi. Uno scenario, che già da un po’, ridisegna nuovi rapporti di forza i quali animano, particolarmente e maggiormente, l’universo dei player della distribuzione. La via per rimanere in questo mercato passa attraverso la realizzazione di alleanze strategiche funzionali ad allargare, in ottica quali-quantitativa, il raggio della commercializzazione dei ricambi. Insomma bisogna crescere per non rischiare di essere estromessi dal confortevole e propizio habitat dello IAM che erode sempre più quote di mercato all’autorizzato. E bisogna farlo insieme, creando i più consoni sodalizi. Lo sa bene Brecav. Da tempo, l’azienda di Matera, specializzata nella produzione di cavi candela e bobine di accensione, si muove con savoir-faire manageriale su questo terreno. Di recente l’ultimo accordo di distribuzione siglato porta sulla cresta dell’onda il binomio Brecav- Global Service Car. Con la ditta del gruppo G-Group (nato nel 1948), la neonata partnership tende a rafforzare la presenza dei ricambi a marchio Brecav nel Mezzogiorno con particolare focus sulle piazze d’affari della Campania, Calabria, Basilicata e Molise. Un asse su cui scommette fortemente l’ad Antonio Braia, nonché presidente della sezione meccanica di Confindustria Basilicata. “Sono sicuro – dice – che sarà  molto apprezzato dalla clientela e dal mercato”.

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