La Mille Miglia, un sogno che si avvera
Sono particolarmente affezionata alla Lancia Astura Mille Miglia del 1938, perché è una macchina unica al mondo, meravigliosa, uno dei pezzi che mi fa sognare da sempre.
Mio padre era amico del celebre pilota Luigi Villoresi, colui che fece allestire questa vettura per partecipare alla Mille Miglia storica. Ascoltare i suoi racconti e poter toccare con mano l’oggetto di sfide e avventure oggi improponibili mi elettrizzava.
Quando finalmente ancora trentenne, mi venne concesso di partecipare alla stessa gara con la stessa vettura, non mi pareva vero.
La mia prima Mille Miglia la ricordo perfettamente, il primo giorno pioveva a dirotto ma ero talmente felice che non mi importava se all’interno di quella “barchetta” era impossibile ripararsi, senza parabrezza né capote, c’era freddo e si correva inzuppati sino alla testa, pur avendo casco e occhialoni.
Sentirsi un tutt’uno con la strada, ma soprattutto con il paesaggio mi emozionava. Nessuna interferenza visiva, solo una immersione totale in mille sensazioni diverse. Sono le stesse che ancora oggi provo su un’auto d’epoca: l’aria che ti accarezza il viso, la luce del cielo così avvolgente da togliere il fiato, la grande bellezza dei centri storici che attraversi e ammiri con lo stupore di un bambino che scorge per la prima volta monumenti ed opere grandiose, la folla che ti travolge con il suo calore, felice di conoscere finalmente quel pezzo di storia che solo una vettura in movimento può farti rivivere con l’eleganza del suo andamento ed l’inedito suono del suo motore.
Silvia Nicolis (Presidente Museo Nicolis)