La Gioconda come testimonial
Originale e coraggiosa la decisione presa da Bmw per dare un tocco ancora più esclusivo alla propria partecipazione a quello che, una volta, era definito il “Mondial de l’Auto“: far traslocare la Gioconda dal Louvre alla luce del sole, anzi alle luci a Led, davanti al Centre Georges Pompidou. Ovviamente si tratta dell’immagine ricostruita del capolavoro di Leonardo, per l’occasione ingigantito: 10 metri di altezza, 7,5 di larghezza e un peso di 36 tonnellate.
Senza dubbio, visto il clima non proprio esaltante della rassegna automobilistica, la trovata della Casa bavarese, con tanto di messaggio promozionale annesso, è stata una genialità. Il Centre Georges Pompidou, uno dei musei più visitati di Parigi, in pieno centro, circondato da caratteristici localini da movida, è meta ogni giorno di migliaia di persone. Impossibile non incrociare lo sguardo con quello, sempre più enigmatico, della maxi Gioconda targata Bmw. E impossibile è non immortalare con una foto il mega allestimento o realizzare un video da condividere sui social.
Tutto qui? No. Monna Lisa in salsa automobilistica, infatti, parla, cambia espressione e disegna cuoricini con le mani. Insomma, una Gioconda animata capace di dialogare (in tre lingue) con le persone. Un testimonial unico (altro che David Beckham chiamato sullo stand dalla vietnamita VinFast) per diffondere il nuovo Bmw Intelligent Personal Assistant, una delle chicche presentate sullo stand di Porte de Versailles. A proposito, le domande poste dalla gente alla Gioconda sono le più strampalate: «Hey, Monna Lisa, hai il fidanzato?», «Ci facciamo un selfie?». E, finalmente (per Bmw), c’è chi chiede: «È vero che la nuova Serie 3 ha la guida autonoma?» oppure «Dove posso comprare la nuova Serie 3?». Missione compiuta. Un dubbio: Leonardo avrebbe approvato?