Jeep elettrica: un passaggio storico

di Piero Evangelisti

Il 1° marzo, in occasione della presentazione del piano strategico “Dare Forward 2030 di Stellantis, il Ceo Carlos Tavares ha mostrato le immagini del primo Suv Jeep 100% elettrico, un nuovo tassello nel quadro delle numerose iniziative intraprese dal brand a livello globale che mirano alla completa elettrificazione della propria gamma di Sport Utility. Questa nuova Jeep totalmente elettrica sarà lanciata all’inizio del prossimo anno, andando così ad ampliare l’offerta del brand, e rappresenta un ulteriore passo verso la “Zero Emission Freedom” (Libertà a zero emissioni), concetto alla base della “vision” di Jeep.

Nei prossimi mesi verranno fornite maggiori informazioni sul BEV di Jeep, così come sull’annunciato primo pick-up Ram 1500 Full-electric atteso nel 2024. “Ci stiamo preparando la strada affinché il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (BEV) entro la fine del decennio”, ha dichiarato Tavares nella sua presentazione, ed è quindi evidente quanto sia pesante la responsabilità del marchio Jeep nel consentire a Stellantis di portare gli Usa allo stesso livello dell’Europa.

Le tante alternative elettrificate

Nel cammino di Jeep verso le emissioni zero, protagoniste saranno anche le numerose versioni elettrificate che il brand ha già cominciato a schierare sul mercato. Renegade e Compass, con le versioni 4xe, dispongono già di un powertrain ibrido plug-in e di trazione integrale elettrica. In alternativa le due Jeep made in Italy possono essere scelte nella versione Hybrid classica.

Anche il modello più iconico della marca, Wrangler, è già disponibile nella versione 4xe, un segnale che con una Jeep si può affrontare anche l’off-road con la trazione elettrica. Anche Grand Cherokee, l’ammiraglia del brand attesa fra qualche mese sul mercato, schiererà già al lancio la potente versione 4xe ibrida plug-in.

2 Comments

  1. sparviero51 says:

    TAVANATA GALATTICA !!!

  2. Luca Maggiolini says:

    Beh, l’obiettivo del 50% di qualche migliaio di unità all’anno nel mondo non è così difficile da raggiungere.
    Perché mi risulta molto, ma molto difficile credere che possano continuare a vendere gli stessi volumi con auto che costano da due volte e mezza in su IN PIU’ rispetto alle omologhe a benzina. Una ID.3 a 35.000 mila €??? Una Zoe a 32.000 €? l’equivalente di una Audi A3 a 80.000 €? Per fare 300 km quando va bene, con l’energia elettrica sempre più cara? Follia.
    E scordatevi che i prezzi di queste auto possano calare: il prezzo del rame andrà alle stelle (dove lo andiamo a prendere?), il cobalto e tutte le altre schifezze che vanno negli accumulatori (le batterie) seguiranno la stessa sorte.
    Intanto, nella regione del Virunga in Congo, dove c’è un enorme giacimento di cobalto e altri metalli rari preziosi da sfruttare, sale sempre più la tensione. Ma lì, agli Hamilton di turno, non importa “Black lives matter”, chissenefrega se muoiono a centinaia, non sono mica dei criminali americani…. chissà poi se il buon Lewis, megamilionario, ha mai letto il manifesto politico di coloro cui, a parole, dà voce…
    Molliamo quanto prima questa follia germanocentrica che ci impoverirà tutti.
    I tedeschi stanno combattendo l’ennesima guerra contro tutti, senza bombe e carri armati ma con la finanza e le decisioni economiche. Ma ricordiamoci che le ultime tre guerre le hanno rovinosamente perse, anche se all’inizio sembrava che tutto andasse a loro favore. Perderanno anche questa ma mi auguro che NESSUNO, questa volta, li aiuti a riprendersi. Basta, non imparano mai.

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