Iveco verso la Cina: al tavolo con il Mise
di Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl
Cogliamo con soddisfazione l’immediata risposta del sottosegretario Alessandra Todde alla nostra richiesta di incontro con i vertici della multinazionale Cnh Industrial in sede istituzionale sul futuro di Iveco. Per noi è un fondamentale partire il confronto presso il ministero dello Sviluppo Economico, dove meno di un anno fa abbiamo sottoscritto e condiviso un piano industriale, a cui hanno dato seguito importanti intese di riorganizzazione e ristrutturazione che hanno coinvolto i siti di Pregnana Milanese, Brescia, Torino con impatti sociali che hanno coinvolto i lavoratori e le rappresentanze sindacali.
Il piano industriale del 10 marzo 2020 e gli accordi successivi hanno come presupposto la tenuta sociale, occupazionale e produttiva di Cnh Industrial Italia, compreso tutte le società di Iveco e Fpt motori. Nella prima interlocuzione con la direzione aziendale, del 7 gennaio ci è stato confermato che è in corso una trattativa preliminare con Faw relativamente a Iveco, anche se non ci è stato chiarito il perimetro delle società coinvolte, né le modalità dell’operazione che possono essere di natura societaria o industriale. Data l’importanza della e le preoccupazioni circa i potenziali rischi occupazionali e industriali delle diverse realtà Italiane, è fondamentale per noi aprire un confronto con i vertici di CnhI nella sede in cui abbiamo condiviso il recente piano industriale.
Il coordinamento Fin-Cisl ha poi espresso le preoccupazioni emerse tra i lavoratori nei diversi stabilimenti a seguito delle notizie apparse sui mezzi d’informazione e considera negativo il fatto che non ci sia stato un livello di interlocuzione e di coinvolgimento del sindacato e delle sue rappresentante. Per il coordinamento Fim-Cisl è fondamentale che l’azienda al tavolo istituzionale confermi tutti gli impegni presi nel piano industriale e negli accordi successivi. E’ altrettanto necessario avere certezze e garanzie rispetto al mondo Fpt e alle sue implicazioni rispetto ad Iveco, per la gestione del percorso di riorganizzazione e reindustrializzazione del piano industriale che coinvolge gli stabilimenti di Pregnana, Torino e Foggia.
Nell’incontro del 20 gennaio 2021 ci aspettiamo dai vertici aziendale alcune prime risposte ai potenziali rischi che intravediamo e le garanzie relative alle prospettive occupazionali e industriali. Dal governo ci aspettiamo un ruolo attivo rispetto ai destini di un’azienda così rilevante che fonda profonde radici nel tessuto industriale ed economico nel nostro Paese e che rappresenta un’eccellenza in un settore strategico come quello della mobilità, del trasporto e delle motorizzazioni.