IVECO-Nikola: primo camion elettrico dalla joint venture

 

È stato inaugurato nei tempi previsti l’impianto di produzione di Ulm, in Germania, dove entro la fine di questo anno inizierà la produzione in serie dei Nikola Tre. Le prime consegne sono previste nel 2022 negli Stati Uniti

 

Sono trascorsi solo due anni dall’annuncio della partnership tra IVECO (CNH Industrial) e Nikola Corporation, e nonostante gli ostacoli generati dalla pandemia, l’impianto di produzione di camion pesanti elettrici Nikola Tre (su base IVECO S-WAY), a Ulm, in Germania, è stato completato e ufficialmente presentato al pubblico entro i termini previsti. Entro la fine del 2021 inizierà, quindi, la nuova era del trasporto sostenibile, e nel 2022 i primi esemplari di Nikola Tre saranno consegnati a clienti selezionati negli Stati Uniti.

Prima gli elettrici, poi i fuel-cell

I programmi sono già definiti da tempo: nella prima fase la produzione sarà concentrata sul modello elettrico a batterie (Battery Electric Vehicle, BEV), ma già è pronta l’evoluzione riservata alla piattaforma pesante modulare di IVECO e Nikola. Si tratta di un prototipo di veicolo elettrico ibrido a celle a combustibile (Fuel Cell Hybrid Electric Vehicle, FCEV) destinato a uscire dalle linee di montaggio di Ulm entro la fine del 2023.

 

Piattaforma dedicata

Nella joint-venture, IVECO ha fatto confluire tutta la competenza maturata nel campo dei veicoli industriali, che si è concretizzata nella realizzazione di una piattaforma progettata espressamente per un progetto nato elettrico. Su questa base, Nikola ha la possibilità di continuare a crescere e svilupparsi, ed entrambe le aziende hanno l’opportunità di «assumere congiuntamente la leadership nell’ambito del trasporto elettrico pesante a breve e lungo raggio che sia neutrale dal punto di vista dell’impatto climatico», come ha specificato nel discorso inaugurale Gerrit Marx, President Commercial & Specialty Vehicles di CNH Industrial e Ceo designato del futuro Iveco Group.

 

Obiettivo zero sprechi

Il nuovo sito produttivo occupa una superficie di 50.000 metri quadri, la metà dei quali coperti, e si distingue per il processo di assemblaggio progettato per veicoli “nati elettrici”. Il ciclo produttivo coinvolge complessivamente 160 fornitori e, a regime, potrà assicurare la produzione di circa 1.000 unità l’anno, su un turno di lavoro; i volumi iniziali saranno volutamente contingentati, per consentire di accumulare esperienza e realizzare prodotti di qualità premium. Tra le particolarità che caratterizzano lo stabilimento tedesco, è da segnalare il rispetto dei principi del programma World Class Manufacturing, con l’obiettivo di realizzare zero sprechi, zero incidenti, zero guasti e zero scorte. A tutto questo si aggiunge la gestione dell’officina digitalizzata al 100 per cento, progettata per garantire la completa tracciabilità, e operazioni senza utilizzo di documentazione cartacea.

 

Obiettivi ambiziosi

Per Nikola l’industrializzazione del progetto Nikola Tre rappresenta un ulteriore importante traguardo nell’attuazione della strategia di diventare un’azienda leader globale nelle soluzioni di trasporto a zero emissioni. Nikola Tre sfrutta la piattaforma del camion IVECO S-WAY con assale elettrico co-progettato e prodotto da FPT Industrial. La tecnologia elettrica e delle celle a combustibile è invece fornita da Nikola, insieme a componenti chiave forniti da Bosch.

 

I test nel porto di Amburgo

La collaborazione tra i team ha reso possibile la progettazione di una piattaforma modulare in cui è possibile integrare sia la tecnologia delle celle a combustibile sia quella della propulsione a batteria. La tecnologia a batteria, la prima a essere industrializzata, getterà le basi per aggiungere la cella a combustibile come tecnologia di estensione della gamma. Tra le prime applicazioni della joint-venture è da segnalare l’accordo con le autorità portuali di Amburgo, che prevede l’avvio di test nel porto dei veicoli BEV di Nikola Tre per le operazioni di trasporto e logistica, insieme a soluzioni di ricarica a elevate prestazioni. I veicoli forniti saranno la versione americana di Nikola Tre, dotati di autorizzazioni speciali per le operazioni all’interno del porto.

 

1 Comments

  1. mauro 56 says:

    In Italia devono chiudere almeno 4 raffinerie.A Ravenna si va verso la dismissione del petrolchimico,a Marghera ormai è cosa fatta.Ed entro il 2025 tutta la produzione petrolifera sarà spostata ad oriente.Del resto i greggi pregiati sono sempre più difficili da reperire,ed in giro ormai padroneggiano i greggi di bassa qualità,tra l’altro ricchissimi di asfalteni ed utili solamente per produrre bitumi stradali ecc.Da questi greggi la percentuale di derivati leggeri è minima.In tempi recenti l’ente di stato ha prodotto greggi artificialmente leggeri mescolando le gasoline provenienti dagli impianti di trattamento gas con questo tipo di greggio rimediando risultati molto buoni.Allo stato attuale stiamo assistendo ad un cambio epocale:nessuno ha fatto caso alla martellante pubblicità riguardo la campagna di vendite dei veicoli elettrici fatta di agevolazioni,sconti,rottamazioni ed incentivi vari,campagna che deve essere incentivata al massimo per il ricambio del parco veicoli circolante entro il 2025 da termico ad elettrico.Per l’approvigionamento elettrico italiano non derivante da combustibili fossili?Rimane l’opportunità dell’eolico,del solare e…indovinate un po?Del ritorno al nucleare.Volenti o non volenti il nucleare ci sarà comunque.

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