Ipocrisia “talebangreen” al top: e Grillo la sposa
di Pierluigi Bonora
Beppe Grillo, l’ex comico e santone dei 5 Stelle dalle riconosciute simpatie filo-cinesi, aderisce – dal suo blog – alla dichiarazione di guerra, lanciata da una ventina di Ong e associazioni ambientaliste europee, all’industria dei combustibili fossili del trasporto aereo, stradale e fluviale. Ecco quanto si legge nel documento condiviso: “È tempo di emanare una legge contro l’industria dei combustibili fossili per tutelare la salute del pianeta e il nostro futuro”.
Dunque, da domani o quasi, secondo questi soggetti tutti dovrebbero andare a piedi, in bici o muoversi su mezzi elettrici (ovviamente alimentati da energia proveniente da fonti rinnovabili, come se fosse una cosa possibile nell’immediato).
E l’industria petrolifera? Chiuda e vadano tutti a casa. E i trasporti? Si adeguino in un battibaleno, oppure tutti restino a casa propria. E chi se ne frega dell’enorme choc a tutti i livelli che ne conseguirebbe.
Non contento, Grillo (se si andasse ora alle elezioni il suo M5s ne uscirebbe con le ossa strarotte, quindi alla disperata ricerca di acchiappare nuovi consensi nel mondo ambientalista) sposa la petizione di Greenpeace che sollecita la Commissione Ue a vietare la pubblicità di combustibili fossili di trasporto aereo, stradale e fluviale.
I cinesi, in continua espansione del loro business fondato sull’elettrico, intanto, ringraziano e plaudono, preparandosi a sferrare quanto prima l’attacco decisivo a una Europa capace solo di autoflagellarsi e perfino di disconoscere tutti i progressi fatti dalla propria industria sia dei trasporti sia petrolifera contro le emissioni climalteranti e inquinanti.
La confinante Francia, intanto, vuole dare l’esempio. Dal primo marzo prossimo, la pubblicità di una Casa automobilistica sarà ammessa solo se… sconsiglierà l’uso della macchina, a meno di condividerla con altri, privilegiando – per percorsi brevi – la camminata, la bici o il mezzo pubblico. Pena, multe pesanti o la cancellazione dello spot (leggasi censura).
Quindi, assisteremo a spot che reciteranno: “Arriva il modello X prodotto da Y, ultra confortevole ed efficiente, con emissioni a zero o ai minimi termini. Però, se lo comprate è meglio lasciarlo in garage o parcheggiato in strada. Andate e piedi…”. Ma dai, voglio vedere chi si presta a fare harakiri tra i costruttori, accettando di autosputtanarsi. Addio alle pubblicità di auto e a tutte sponsorizzazioni relative, a questo punto.
E sempre Oltralpe da luglio sarà proibito reclamizzare benzina, gasolio e altri derivati di origine estrattiva come il metano. Zero considerazione degli investimenti riguardanti i carburanti biosintetici, a ridottissimi se non zero contenuti di sostanze dannose, ecc.
Ecco a che punto si è arrivati. Tutti deficienti, quindi, gli automobilisti e irresponsabili le Case produttrici (ma cosa aspettano a incazzarsi sul serio?), le stesse che assicurano alle casse statali miliardi di entrate e milioni di posti di lavoro, nonché in prima linea negli investimenti per una mobilità sempre più amica dell’ambiente.
A Grillo & C consiglio di riflettere su questa affermazione del professor Alberto Clò, economista, docente ed ex ministro dell’Industria: “Abbandonare il presente, per un futuro che non c’è, espone l’umanità a rischi insostenibili”.