Incubo Covid-19: ecco come far ripartire il mercato

di Salvatore Saladino, country manager di Dataforce

L’ipotesi degli incentivi è l’altro argomento determinante in questo scenario caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, ma sarebbe utile andare ben oltre la logica del bonus-malus delle povere misure in essere. Da un lato mi auguro che l’Unione europea faccia presto a sospendere le sanzioni CO2 previste nel 2020 per un solo motivo: far sì che i costruttori possano liberare gli enormi accantonamenti di liquidità stanziati allo scopo destinandoli a scontistiche che potrebbero tranquillamente superare qualsiasi incentivo statale di là da venire. Fino a ipotizzare l’azzeramento temporaneo dell’Iva su tutti gli autoveicoli al di sotto dei 95 g/km, fattore che potrebbe far esplodere il mercato delle plug-in e garantirebbe finalmente il giusto prezzo per le elettriche, oggi solo un giocattolo per i più abbienti.
Proprio i 95 g/km sono il limite che le Istituzioni stanno prendendo come riferimento per la probabile proposta di incentivi all’acquisto di un veicolo nuovo (e forse anche di un usato “fresco”) che potrebbe essere varata in tempi molto brevi (pare addirittura prima della fine del lockdown), e che dovrebbe prevedere la rottamazione di un usato fino all’Euro 4. Peccato che aprire la rottamazione su un potenziale di quasi 25 milioni di vetture, a fronte di un’offerta di prodotto sotto i 95 g/km che oggi vale esattamente il 15,71% del mercato del nuovo, rischia di vanificare il grosso dei benefici della misura. Consiglio: portare la soglia di accesso al bonus per le vetture fino a 125 g/km, il 79% del mercato.  

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