Incidenti stradali: un mondo da scoprire
Continuando a curiosare tra le tabelle di ACI – Istat sugli incidenti stradali del 2015, la Tabella 2.14 è una miniera di informazioni sulle cause che, stando ai verbali delle Forze dell’Ordine, hanno provocato i 174.539 incidenti con conseguenti danni alle persone.
Dei 3.428 decessi complessivi, la maggior parte sono imputabili all’area del conducente del veicolo, 1.856. I feriti assommano a 168.069. L’eccesso di velocità è considerata causa di 448 decessi e la “ guida distratta e andamento indeciso” di 414. Seguono poi la mancata distanza di sicurezza con 184 decessi e “procedeva contromano” (sic) con 177.
La seconda area per numero di decessi è l’area degli inconvenienti di circolazione concomitanti: è un contenitore che raccoglie sia quegli incidenti in cui la responsabilità dell’incidente va suddivisa tra i due soggetti coinvolti sia le circostanze che hanno generato il sinistro secondo i modelli Istat: inconvenienti di circolazione, difetti ed avarie del veicolo, stato psicofisico del conducente. A questa area sono imputati 887 decessi e 52.345 feriti.
La terza area per dimensione delle conseguenze sulle persone è altre circostanze: 356 morti e 11.084 feriti.
Non accenno qui alle altre quattro aree che compongono la tabella: pedone, persone trasportate, ostacolo urtato e ostacolo evitato. Ma almeno due considerazioni credo vadano svolte, con lo spirito di capire meglio le dinamiche dell’incidente, di farle conoscere e di farle evitare.
La guida distratta, detta così, è troppo generica: può esser provocata dalla difficoltà di lettura di segnaletica di direzione, all’uso del cellulare per leggere o mandare messaggi.
Mettere assieme lo stato psicofisico del conducente ai difetti del veicolo ed alla, non semplice, individuazione delle relative responsabilità tra i due attori dell’incidente è una notevole carenza di informazione. Euforia sia pur lieve da alcol, attacchi di sonnolenza, momentaneo indebolimento di riflessi per i più diversi motivi sono, ad esempio, cause, o meglio, con-cause che favoriscono il sorgere di un numero molto elevato di sinistri. Solo per i rischi legati alla sonnolenza, argomento che sta lentamente entrando nella opinione pubblica, indagini statunitensi e dell’Automobile Club di Milano di molti anni fa, segnalavano una corresponsabilità valutata attorno al 20 % degli incidenti, in particolare di quelli più gravi.
La redazione del verbale da parte del pubblico ufficiale è molto importante e non è né semplice né immediato compilarlo, spesso per la situazione ambientale in cui l’operatore si trova o per l’urgenza di prestare soccorso. Probabilmente anche per questo motivo, il modello stesso Istat non diventa più articolato. Motivazione comprensibile ma che va studiata e superata.
É ad esempio opportuno ripensare alla gestione complessiva della formulazione e della redazione del verbale, ad esempio con l’aiuto di personale amministrativo opportunamente preparato. Gli ausiliari “dell’incidente”, insomma, dopo quelli “della sosta”.
(G.C.)
Dicembre 2016