Incentivi: sì anche agli Euro 6 termici e a gas

di Alessia Morani, sottosegretario allo Sviluppo economico

Non si può puntare solo sul sostegno all’auto elettrica e ibrida. Anche i nuovi veicoli con motore termico Euro 6 offrono livelli di inquinamento decisamente bassi. Dopo i due mesi di chiusura obbligatoria dell’attività manifatturiera e delle reti di vendita, il settore automotive si trova con i piazzali pieni di veicoli da smaltire per potere riavviare la produzione nella sua pienezza.
Se non si prevede una qualche forma di sostegno al settore, difficilmente questo potrà riprendere rapidamente e, oltretutto, difficilmente si avvierà quell’azione di rinnovamento generalizzato del parco circolante italiano che ancora oggi annovera circa 13 milioni di veicoli a standard inferiori a Euro 4, ovvero inquinanti e anche privi di quei dispositivi di sicurezza oradi serie su tutte le vetture moderne.
La proposta che abbiamo formulato, trovando un apertura anche presso il ministro Stefano Patuanelli (M5s), prevede il mantenimento degli incentivi fino a 6.000 euro per chi acquista un auto elettrica o ibrida (incentivi che spesso sono incrementati dalle varie regioni), allargandolo con una soglia di 2.000 euro, che raddoppia con il contributo dei concessionari, per chi acquista un’automobile a standard Euro 6 con motori a benzina o Diesel che prevede livelli di emissioni inquinanti grandemente inferiori rispetto ai livelli precedenti.
Sono favorevole, in un’ottica di accompagnamento verso la transizione della mobilità elettrica, di inserire tra le agevolazioni anche i veicoli alimentati a Gpl o a gas metano, tecnologia dove l’Italia ha una forte tradizione e sviluppo.

4 Comments

  1. braga says:

    questa tizia fa solo danni

  2. adry says:

    Dalla lettera di sollecito al pagamento del bollo auto regionale, leggo (testualmente): ‘ I cittadini possono beneficiare .. (omissis) .. dell’esenzione permanente della tassa auto per veicoli con alimentazione esclusiva ad idrogeno.’
    Mi chiedo se questi politici si ascoltano quando parlano!
    Gia’ che c’erano potevano esentare anche i motori ad antimateria e quelli al torio.

  3. simone says:

    Mah, stiamo a vedere: gli incentivi attuali interessano ben poche persone perchè, per i limiti imposti sulla CO2, di fatto riguardano solo le elettriche pure e quelle plugin (cioè con grosse batterie da ricaricare) che peraltro rispetto alle versioni non elettrificate costano ben più degli incentivi forniti.
    In pratica ne possono usufruire solo quelli che hanno una casa propria (colonnine in strada praticamente non ve ne sono), che intendono spendere comunque migliaia di euro in più nonostante gli incentivi, con l’obbligo di comprarle nuove (neanche le km0 vanno bene: eppure se lo si fa veramente per l’ambiente, ben venga l’acquisto di una vettura poco inquinante, anche se usata…).
    Di fatto dicono di aver previsto incentivi fino a 6000 euro, ma in pratica ne devono “sborsare” ben pochi: in questo modo per lo Stato la faccia è salva, ma il portafoglio pure… :-/

  4. michelin alpin says:

    Esistono sul mercato europeo, ed anche italiano, i retrofit per portare con facilità a livelli euro 6 e superiore vari tipi di auto, specie Diesel Euro 5 e sotto, che sono omologati , specie in Germania con certificazione europea.Il problema che in Italia la Mafia dell’auto, con la complice burocrazia relativa, rende quasi impossibile effettuare
    il retrofit con una cifra abbordabile. Il costo del retrofit varia tra i 1000 e 2500 euro montaggio incluso. Io che ho un diesel 2000 -165 CV Euro 5 con 53000 Km che viaggia come un orologio metterei subito il retrofit anziche rottamare una macchina perfetta. Perchè i giornali non promuovono questa via di mezzo che sicuramente praticherebbero in molti, che hanno macchine buone , attuali rcc. Certo non girererebbero le prebende pagate da noi per finanziare FCA/Fiat, che alla fine come da “secoli”ha l’ultima parola.

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