Incentivi: il 30% per le auto benzina e diesel 

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

Il mese si chiude con un segno negativo a doppia cifra rispetto a gennaio 2020 (già in flessione del circa -6% sul 2019) e se non fosse stato per il contributo alle immatricolazioni dei primi acquisti attivati dai nuovi incentivi, operativi dal 18 gennaio, il risultato finale sarebbe stato pesantissimo, un vero e proprio crollo. Questo fa capire quanto sia importante in questa fase congiunturale poter contare sul supporto degli incentivi, dal momento che il ritorno a una piena normalità, anche economica, dipenderà dall’evoluzione della crisi sanitaria, dalla conseguente durata delle restrizioni agli spostamenti delle persone e alle attività economiche e dalle scelte operate dalla politica.

Il 2021, infatti, inizia con una pesante eredità alle spalle e gli effetti incerti dell’emergenza sanitaria, tuttora in corso, si riflettono inevitabilmente sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, sul mercato del lavoro e sulla capacità di acquisto della clientela. Certamente il pacchetto di stimoli per sostenere la domanda introdotto con la Legge di Bilancio 2021, al quale la Federazione ha lavorato alacremente e in modo compatto con gli altri attori della filiera, rappresenta un elemento determinante a patto che sia sostenuto nel tempo e con risorse finanziarie adeguate. A questo riguardo notiamo chela fascia 61-135 g/km di CO2, che interessa i veicoli endotermici tradizionali, ha già assorbito circa il 30% delle risorse a disposizione.

E’ comunque strategico lavorare sul piano di impiego delle risorse europee del Recovery Plan, dove al momento non è previsto un progetto organico e pluriennale, in ottica green e di sostenibilità economica, per il rinnovo del parco circolante autovetture, veicoli commerciali ed industriali e l’allineamento del sistema della fiscalità dei veicoli delle imprese ai livelli europei. Lo ribadiremo davanti alla Commissione Attività produttive della Camera, in audizione sulla proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza. Il legislatore non deve infatti dimenticare il ruolo in termini di occupazione, contributo al bilancio delle entrate nazionali, sviluppo tecnologico e miglioramento ambientale che riveste il settore automobilistico in Italia.

In tema di fiscalità, inoltre, auspichiamo un rapido adeguamento, secondo l’emendamento presentato alla conversione del DL Milleproroghe, dei valori soglia al ciclo WLTP della normativa delle auto concesse in fringe benefit, poiché il mercato delle vetture aziendali sta risentendo negativamente dell’aumento automatico della tassazione scattata dal 1° gennaio 2021, le cui aliquote sono passate dal 40% al 50% per i veicoli con emissioni di CO2 tra 161 e 190 g/km e dal 50% al 60% per i veicoli che superano i 190 g/km.

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