Incentivi: Governo reattivo, ma non basta

 

Foto: Michele Crisci, presidente di Unrae

Unrae accoglie con favore la rapida risposta del Governo alle  richieste del settore di ovviare all’esaurimento delle risorse assegnate all’Ecobonus per le  autovetture elettriche e ibride plug-in con emissioni da 0 a 60 g/km di CO2. Il rifinanziamento  del fondo è stato inserito nel “DL Infrastrutture” approvato dal Consiglio dei ministri,  accogliendo di fatto l’appello di Unrae e delle altre Associazioni del settore automotive, così  come è stato accolto anche il più volte sollecitato provvedimento di proroga dei termini  temporali per poter usufruire degli incentivi, prevedendo come data ultima il 30 giugno 2022 (anziché il 31 dicembre 2021).

 

“È sicuramente un segnale importante e una risposta tempestiva data dal Governo alle nostre  istanze – ha commentato il presidente di Unrae, Michele Crisci – ma si tratta di una  soluzione tampone che non riesce a superare la logica emergenziale e che rivela la mancanza  di una visione strategica sul tema della riconversione dell’auto e della mobilità, allontanando l’obiettivo di favorire il rinnovo del parco circolante”.

 

Il provvedimento inserito nel “DL Infrastrutture”, in sostanza, rifinanzia il fondo Ecobonus trasferendovi le risorse del fondo Extrabonus (circa 57 milioni di euro), determinando così l’esaurimento di questo fondo complementare e riducendo di fatto le risorse complessive a  disposizione dei consumatori sotto forma di incentivi. Rispetto a quanto in vigore fino ad  agosto, gli acquirenti vedono ridursi sensibilmente i contributi, che nelle misure maggiori saranno di 6mila euro con rottamazione e di 4mila euro senza rottamazione.

 

I nuovi incentivi costituiscono una necessaria “boccata di ossigeno” per il mercato, destinata  però a esaurirsi in pochi giorni, visto l’ammontare complessivo del fondo. “Unrae – sottolinea Crisci – chiede alle Istituzioni una visione strategica e di lungo  periodo, per sostenere la transizione ecologica della mobilità. Servono un orizzonte lungo e un  quadro organico: un settore fondamentale per l’economia e l’occupazione come l’automotive  ha bisogno di misure chiare e strutturali che consentano un’adeguata e sostenibile  programmazione delle attività e allo stesso tempo infondano certezze e garanzie nei  consumatori”.

 

 

 

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