Incentivi in Europa: manca una regia unica

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

A maggio 2020, nonostante il progressivo allentamento delle misure emergenziali di contenimento del Covid-19 e la riapertura dei concessionari in molti Paesi, il mercato auto europeo subisce un’altra brusca flessione (-56,8%), seppur inferiore rispetto a quella di aprile (-78,3%). Ciascuno dei 27 Paesi europei (incluso il Regno Unito) ha chiuso nuovamente il mese in calo a doppia cifra. Tra i major market, registrano la contrazione peggiore Regno Unito (-89%) e Spagna (-72,7%), mentre le vendite sono diminuite di circa la metà, a livello tendenziale, in Francia (-50,3%), Italia (-49,6%) e Germania (-49,5%). 

Nel mese, i cinque major market pesano per il 67% del mercato auto complessivo, mentre la loro quota a maggio 2019 era del 72%, e registrano una diminuzione delle immatricolazioni del 59,5%. Nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato ha subìto una perdita complessiva di quasi 3 milioni di auto.

Di fronte a una situazione tanto grave, mentre la Germania ha varato misure di sostegno al mercato, la Francia un vero e proprio piano di rilancio del settore automotive da 8 miliardi di Euro – per garantire al Paese una posizione di punta nell’industria della mobilità di domani – e la Spagna ne ha recentemente annunciato a sua volta uno, gli altri Paesi citati, tra cui l’Italia, tardano a intervenire in maniera simile. E questo ritardo si paga anche in termini di perdita di vantaggio competitivo, a maggior ragione visto che gli interventi non stanno seguendo un’unica regia a livello Ue, come sarebbe stato auspicabile.

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