Incentivi e fringe benefit: urgenze da risolvere

di Michele Crisci, presidente di Unrae

Il PNRR del Governo sembra aver trascurato il settore dell’auto, uno dei principali mercati d’Europa per volumi che rappresenta pure una componente importante della transizione ecologica del Paese. E’ importante, perciò, che vengano presto trovati altri strumenti normativi per rendere strutturali gli Ecobonus per le vetture “green” con emissioni fino a 60 g/km CO2”.

Nel breve periodo, invece è urgente il rifinanziamento degli incentivi per le vetture della fascia 61-135 g/km di CO2 che finora, sempre nell’ottica della sostenibilità, hanno dato il contributo più rilevante. C’è inoltre l’urgenza di rimediare alla ulteriore forte penalizzazione di cui sono oggetto in Italia le auto aziendali in fringe benefit perché, a causa del mancato adeguamento della tassazione ai nuovi valori di emissione WLTP, sia i dipendenti sia le aziende che concedono il benefit pagano un’imposta maggiore in quanto ancora calcolata su valori di emissione non aggiornati (NEDC correlato).

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