Incentivi: dal “Recovery Fund” sostegni per la transizione 

 

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

 
Il mercato auto italiano registra un calo a doppia cifra anche a luglio (-11%), ma con un ulteriore miglioramento rispetto alle precedenti flessioni di maggio (-49,6%) e di giugno (-23,1%). Oltre al fatto che i volumi registrati nei mesi estivi di per sé sono tradizionalmente bassi, sulle immatricolazioni di luglio continua a pesare il clima di incertezza sui tempi e sulle modalità di uscita dalla crisi sanitaria – a cui si accompagnano le crescenti preoccupazioni per il mercato del lavoro – che, nei consumatori, si traduce in una tendenza al risparmio e alla rinuncia agli acquisti non necessari.
 
Con la recente conversione in legge del Decreto Rilancio, è stato fatto un primo passo nella direzione del sostegno al comparto automotive, riconoscendo un contributo per l’acquisto di auto con emissioni fino a 110 g/Km di CO2, di tutte le alimentazioni. Tuttavia, il relativo stanziamento, di appena 50 milioni di euro, non è sufficiente per rilanciare la domanda di nuove autovetture, senza contare che, dalla partenza del bonus, lo scorso 1° agosto, a oggi, 3 del mese, sono stati già utilizzati quasi 10 milioni. Nel cosiddetto Decreto Agosto, in lavorazione in questi giorni, il Governo ha anticipato che introdurrà ulteriori misure a sostegno dei settori più colpiti dalla pandemia, tra cui l’automotive, annunciando ulteriori stanziamenti per circa 500 milioni di euro.
 
L’auspicio è che gli incentivi siano in grado di indirizzare gli acquisti verso i veicoli a basse emissioni, in coerenza con gli obiettivi europei, e siano diretti anche a supportare il rinnovo dei veicoli commerciali leggeri, a oggi ancora esclusi dal sostegno governativo. Anfia e la filiera industriale dell’auto sono inoltre pronti a collaborare con il Governo nella predisposizione di un piano industriale per il settore automotive da definire nei prossimi mesi, anche grazie alla disponibilità dei fondi previsti dal Recovery Fund, che dovranno essere utilizzati, in piccola parte, anche per aiutare il settore nella transizione verso le nuove tecnologie, l’elettrificazione e la digitalizzazione.  

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