Il trasporto: …in bolletta

di Franco Fenoglio, esperto in autotrasporto (da “Trasportare oggi”, febbraio-marzo 2022)

La crescente attenzione per la transizione verso una mobilità maggiormente sostenibile è connotata da tanti, troppi elementi di criticità. È stata data una grande spinta alla transizione verso una mobilità sostenibile che passa necessariamente attraverso l’introduzione di veicoli puliti, a basso impatto ambientale. Gli imprenditori del trasporto, nel corso degli anni, si sono fatti carico di importanti investimenti per l’acquisto di veicoli di nuova generazione. Purtroppo, però, gli attuali prezzi del metano e biometano ne hanno fatto cadere tutti i fattori di convenienza rispetto ai carburanti tradizionali.

Secondo i dati delle associazioni di categoria, questo stato di cose sta avendo gravi ripercussioni su un comparto che circa 2.000 camion a CNG, 3.800 a LNG e 5.000 autobus. Dal fronte dell’energia, al tempo stesso, non arrivano notizie migliori con stime che prevedono aumenti dei costi che potrebbero arrivare anche al 200% in più. E pure il caro gasolio sembra essere destinato a vedere un’impennata nei prezzi, anch’esso potrebbe arrivare a costare 3 euro il litro. A pagare le drammatiche conseguenze del caro-carburante sono ancora una volta gli autotrasportatori, che di crisi negli anni ne hanno affrontate tante, consapevoli del fatto che al peggio non c’è mai fine.

Ogni volta provano, ma solo timidamente, a far comprendere alle istituzioni che il loro lavoro è un servizio fondamentale per il Paese. Alla fine però, tutto prosegue senza che nessuno ne prenda atto. Il grido di allarme degli autotrasportatori rimane ancora una volta inascoltato ed essi si ritrovano ad affrontare in completa solitudine una situazione a dir poco drammatica. I Governi hanno spinto affinché i settori del trasporto e della logistica si dotassero di mezzi di ultima generazione e a carburanti alternativi per rispondere agli importanti obiettivi sul fronte della sostenibilità. In tanti ci hanno creduto e hanno deciso di rispondere alle esigenze di una committenza sempre maggiormente attenta al tema della sostenibilità. Ora, a pochi mesi di distanza, si trovano a fare i conti con dei mezzi che, seppur sostenibili dal punto di vista della sostenibilità ambientale, non lo sono da un punto di vista economico. E, lo sappiamo fin troppo bene: non esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica.

È stato detto tante volte ma dobbiamo ripeterlo ancora una volta: solo ed esclusivamente facendo sistema nel mondo dell’autotrasporto e portando avanti delle istanze comuni si potrà dare la giusta “dignità” a tutti coloro che operano in questo settore, riuscendo a garantire un futuro al nostro Paese. Sappiamo bene che non esiste presente né futuro senza trasporto e logistica. Purtroppo, sono state fatte sempre tante, troppe parole e pochi, pochissimi fatti. Ognuno porta avanti le istanze della propria categoria, senza pensare che tutti coloro che operano nell’ecosistema del trasporto hanno molti più interessi comuni rispetto ai pochi incentivi che vengono erogati e che finiscono in poche ore dalla loro emissione.

Anche se non amo particolarmente l’utilizzo di citazioni in questa occasione ritengo molto pertinente quella di Tito Livio “Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”. Questo per dire che mentre le aziende italiane combattono l’una contro l’altra, i concorrenti esteri stanno comprando e conquistando il nostro mercato. I tempi dell’attesa sono finiti. Uniamo i nostri sforzi in un’azione comune, con l’obiettivo di soddisfare l’unico bene possibile: la dignità di chi opera in questo settore.

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