Il sonno disturbato e la guida pericolosa  

 

di Gianfranco Chierchini

 

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, App4Heath, giovane azienda della sanità digitale del Gruppo SOL, ha tenuto a Milano un incontro sulle Apnee Ostruttive del Sonno, le cosiddette Osas, coinvolgendo il dr. Donner, pneumologo, ed il prof. Innocenti, neurologo,  oltre ad un rappresentante di ACI.

Osas è una interruzione del respiro durante il sonno, dovuta al rilassamento muscolare: la faringe si restringe e l’aria non passa più per dieci, quindici secondi e anche più, nei casi più gravi. Il cervello si accorge di non ricevere  ossigeno e “comanda” al sistema nervoso di “dare una scossa”  al corpo,  in modo che l’aria possa tornare a irrorare i polmoni. Nelle persone con questo disturbo cronico, le apnee possono essere anche una decina ogni ora di sonno:  questo sonno è evidentemente disturbato e la persona si alza la mattina stanca, spesso con cefalee,  di umore irritabile.

Si tratta di un disturbo molto più esteso di quanto si possa pensare: si stima che in Italia un uomo su quattro ed una donna su dieci abbiano questo disturbo e si stima che un milione e seicentomila italiani avrebbero necessità di ricorrere a terapie, sia sotto forma di medicine, sia sotto forma di boccagli che emettono aria leggermente “forzata” nel cavo orale del dormiente. In Francia e in Germania i pazienti sono cinque volte più numerosi che non in Italia, dove si raggiunge poco più del 15% dei presumibili malati. Solo in questi ultimi anni nel nostro Paese, l’Osas inizia ad esser percepita come un disturbo che deve essere curato, eppure si tratta di un rischio per l’equilibrio psicofisico della  persona che non ne è a conoscenza, peraltro  con possibili conseguenze  che vanno dall’ipertensione all’ictus.

La sonnolenza è anche una causa importante negli incidenti stradali: l’ing. Di Matteo, di ACI, ha ricordato che questo disturbo è responsabile in modo diretto o indiretto di un incidente su cinque, quindi circa 34.000 sui 174.000 incidenti con danni alle persone registrati nel 2015;  esso inoltre provoca almeno un  incidente mortale alla settimana. Si tratta di incidenti apparentemente strani: senza urto con un altro veicolo, senza segno di frenata, spesso in rettilineo.

La causa è il microsonno, il colpo di sonno che dura un secondo, al massimo due: sembra un tempo insignificante, ma a 90 chilometri orari, in un secondo il veicolo percorre 25 metri, lo spazio più che sufficiente per entrare nel fossato o per urtare contro un ostacolo fisso. E l’impatto è quasi  sempre molto grave.

Che fare? Se il partner sostiene che la persona con cui  dorme soffre di apnee notturne, è bene che questo ne parli con il medico di famiglia e fissi  un incontro con uno specialista della medicina del sonno: vale proprio la pena, per  potersi alzare la mattina, tutte le mattine, riposati.

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