Gianfranco Chierchini, autore del pezzo, mentre prova il simulatore

Il simulatore Ford sulla guida in stato di ebbrezza entri ora nelle scuole guida

Si fa fatica a camminare su una linea dritta, si vede un po’ tutto sdoppiato, i gesti delle mani sono scoordinati,  un mal di testa rende qualsiasi azione fastidiosa. Manca l’equilibrio fisico: non si riesce a tirare un calcio al pallone,  né  a  “battere il cinque” con chi ti porge il palmo della mano. Queste sono le condizioni in cui si trova una persona che la sera prima ha bevuto un alcolico di troppo,  magari senza essersi ubriacato,  che ha voluto provare una droga, sia pur leggera,  e che è andato a letto tardi, affaticato  e un po’  ”rintronato”. Dopo un paio o tre di ore di sonno non proprio tranquillo, si deve alzare per andare a svolgere la sua normale attività. E queste sono le condizioni che un giovane prova, indossando la strumentazione tecnologica che Ford ha predisposto e che mette a disposizione dei giovani che frequentano i suoi  corsi gratuiti di guida sicura in giro per l’Italia.  Si tratta di una  cavigliera di un certo peso applicata a una gamba,  di un altro peso che vibra legato a un polso, di grandi occhiali che sfuocano la visuale e che emettono a intermittenza riflessi colorati,  di cuffie che trasmettono suoni gracchianti. Un conto è dire a un ragazzo che  i suoi riflessi diventano alterati dall’alcol o da stupefacenti,  spiegando magari i fenomeni chimici che si sviluppano nel corpo,  un altro conto è fargli provare direttamente queste condizioni, mettendolo  alla guida di una vettura in uno spazio di prova,  con accanto un istruttore. Il risultato di questo programma realizzato da Ford è notevole: il ragazzo non riceve la solita predica dal genitore o dall’insegnante o anche dall’esperto di  medicina. Il giovane,  sobrio,  si rende subito conto con quanta difficoltà  guiderebbe un veicolo e a quanti rischi  andrebbe incontro,  lui assieme a chi è con lui.  Si  rende conto dei rischi in cui si è venuto a trovare  al termine di  “quella serata”  in cui sono girati  alcol e stupefacenti . Che bello che sarebbe se una prova del genere divenisse una lezione obbligatoria da svolgere nelle scuole guida per ottenere la patente!  Creerebbe consapevolezza e sarebbe  un modo per  cercare di smontare la erronea, pericolosa  e troppo frequente equivalenza tra “incidente stradale e disgrazia”.  E sarebbe soprattutto  un modo in più per combattere gli incidenti stradali,  la prima causa di morte dei giovani tra 18 e 25 anni.

(G.C.)

gennaio 2017

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