Il nuovo corso è già tracciato
di Romano Valente*
È prematuro un commento ai risultati delle vendite, certo è che l’Europa dei costruttori si è incontrata a Ginevra da poco e il mondo dell’auto ha preso atto che una transizione verso una mobilità più attenta ai bisogni dell’uomo (sicurezza) e dell’ambiente (livelli di emissioni) è avviata. Il nuovo corso è già tracciato dalla necessità di rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (COP 21), nonché il Regolamento europeo che fissa a 95 g/km di CO2 il limite delle emissioni entro il 2020. È perciò necessario gestire questa transizione seguendo le stesse raccomandazioni della Commissione europea che sta lavorando sugli standard, basandosi sul principio della neutralità tecnologica.
“Pulire” il parco in Italia
In Italia, il processo di transizione deve cominciare dal rinnovamento omogeneo del trasporto pubblico con quello privato, con incentivi per le infrastrutture e un sostegno necessario, magari fiscale, per la vita quotidiana di automobilisti che oggi hanno una sensibilità ambientale, ma anche un budget da rispettare, per stimolare il rinnovo del parco anziano.
*Direttore generale di Unrae