Il mio nome è Bond, anzi Aston

di Gabriele Villa
“Il mio nome è Bond, James Bond”. Quante volte abbiamo ascoltato questo incipit, preludio all’ennesima avventura del nostro eroe. E quante volte questa “presentazione storica” è stata associata a una Aston Martin  Uscita nell’ ottobre del 1963, l’Aston Martin DB5 è famosa infatti anche e soprattutto grazie ai film della saga di 007. La prima apparizione fu in “Goldfinger” (1964), il primo film con Sean Connery, e poi in altre sei pellicole. La DB5 è forse la “Bond car” per eccellenza, tanto che l’Aston Martin ha deciso di realizzare 25 nuove DB5 del tutto identiche a quelle originali.

Qualcosa di simile successe per la DB4 GT, fedele riproposizione costruita in 75 esemplari. L’Aston definisce le operazioni di questo tipo Continuation perché rappresentano la continuazione di auto del passato: non repliche o riproduzioni, ma auto realizzate basandosi fedelmente sulle antenate. Si tratta anche di operazioni molto redditizie, visto che ogni esemplare della “nuova” DB5 costa 3,1 milioni di euro (più tasse varie).

 

E intanto torna a bordo Craig

Nel frattempo, sappiamo che Daniel Craig vestirà ancora una volta i panni di James Bond in “Bond 25”, il nuovo film in arrivo a novembre 2019. Quella di Bond è , appunto, con 25 film, una delle saghe più longeve della storia del cinema e Craig ne fa parte dal 2006, quando interpretò per la prima volta 007 in “Casino Royale”. Non sappiamo ancora se ritornerà anche l’Aston Martin DB5, peraltro già rivista in “Skyfall”. Sulla “nuova” Aston Martin DB5 ci saranno alcune “chicche” riprese dall’auto dei film, come ad esempio la targa girevole. Che non ha avuto bisogno di particolari omologazioni, al momento che l’auto non può essere guidata su strada pubblica.

L’unico colore ordinabile è l’argento “Birch”, identico all’originale. Oltre ai 25 esemplari in vendita, ne verranno realizzati uno per l’Aston Martin, uno per la Eon Productions e uno che finirà all’asta.
Un’altra notizia fresca riguardante Aston Martin è che la Casa inglese fondata nel 1913 farà il suo debutto sulla piazza finanziaria di Londra, con una Ipo che vedrà il collocamento sul mercato di circa il 25/30% del capitale, come conseguenza della vendita di una parte delle quote in mano agli attuali soci. 

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