Il Governo non capisce: verso un finale d’anno drammatico
di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto
Gli incentivi governativi, che avevano lasciato intravedere un impulso alle vendite di auto nuove nel mese di settembre, hanno esaurito il loro effetto. Pesa la scelta del Governo di non rifinanziare il provvedimento. L’11 settembre sono terminati i fondi del Decreto Agosto per la fascia 91-110 g/km di CO2 e, oggi, anche la quota relativa a 61-90 g/km di CO2 è agli sgoccioli, con un residuo di circa il 10%. È evidente come il mancato rifinanziamento delle risorse per supportare la vendita delle auto maggiormente appetibili per il mercato, unito alle forti ripercussioni sugli acquisti per la ripresa dei contagi e per le nuove misure di contenimento, spinga il mercato ad un rallentamento che potrebbe portare a un ultimo trimestre 2020 dai toni drammatici.
Come abbiamo più volte sostenuto in sede istituzionale, senza interventi strutturali sul nostro settore che guardino ad un orizzonte temporale di lungo periodo i soli contributi spot o comunque focalizzati sulle motorizzazioni a bassissime o zero emissioni, non servono a sostenere la ripresa della domanda e a ringiovanire il nostro parco circolante nazionale. Il trade off costi/benefici per l’acquirente medio non consente ancora di raggiungere numeri apprezzabili, sebbene in costante crescita, per un cambio di paradigma del business attuale, basato sui modelli prevalentemente endotermici.
Gli incentivi si sono dimostrati utili, ma non hanno goduto del supporto finanziario che sarebbe stato necessario per affrontare una fase emergenziale nuovamente acuta. Serve, a nostro avviso, una visione politica di più ampio respiro, con un occhio attento anche alla leva fiscale.