Il futuro dell’automotive: Boiani “Chi è al Governo deve ragionare, la transizione energetica è difficile”
Cercare di dialogare con chi è al Governo per il futuro dell’automotive. Perché mai come in questo momento il settore si trova di fronte ad una sfida enorme, la transizione energetica. L’impegno è importante, le speranze molte.
Il dialogo, sempre mancato, con la politica
Inutile dire come la politica non abbia mai preso seriamente in considerazione il mondo dell’automotive. Visto come uno strumento per fare cassa e nulla più. Ora, però, il settore alza la testa e vuole soluzioni. Il palcoscenico per un primo dialogo tra politica ed imprenditori è stato il Palataurus di Lecco, dove è andata in scena l’annuale assemblea dei soci del consorzio DOC Ricambi Originali, che fa parte del sistema AsConAuto. Qui gli specialisti delle province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Milano e Sondrio, si sono uniti dietro ad un documento che analizza nel dettaglio i punti della manovra di Bilancio 2020 che mettono in pericolo la sopravvivenza di questo comparto. In 17 pagine sono riassunti tutti i punti critici rimasti attuali, nonostante siano stati parzialmente disinnescati alcuni provvedimenti identificati nel primo disegno di Legge di Bilancio, con le possibile conseguenze che possono portare.
Il futuro dell’automotive, a colloquio con Daniela Santanché
L’organizzazione, che raggruppa 75 concessionarie, 369 carrozzerie e 837 officine, ha cercato la collaborazione di Daniela Santanché, nel ruolo di membro della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato: “Le Leggi di Bilancio – ha sottolineato la senatrice – portano spesso sofferenze, ma oggi è in atto un’accelerazione che provoca ingenti danni a un settore che è effettivamente molto maltrattato. Al governo c’è chi parla solo di elettrico e di economia circolare, senza vedere altro che l’introduzione di tasse dai nomi inglesi, che nascondono sempre una fregatura. Le vostre proposte, a cominciare da quelle sulle detrazioni, sono dettate dal buonsenso, sono vicine a ciò che accade in altri Paesi, ma non in Italia. Il mio impegno – ha aggiunto la parlamentare – è quello di portare la vostra voce all’interno della Commissione. Siamo in una democrazia parlamentare, quindi, per fare le cose, serve il consenso del Parlamento, bisogna arrivare a far ragionare le persone che prendono le decisioni, devono capire che se il vostro settore si ferma, l’Italia si blocca”.
Il monito di Giorgio Boiani
Preoccupato, ma fiducioso che l’iniziativa di ottenere il sostegno fattivo di una senatrice d’esperienza possa portare risultati positivi, il presidente di DOC Ricambi Originali, Giorgio Boiani, ha voluto precisare che il Consorzio e il comparto automotive è disposto ad ascoltare le voci di tutti i politici, purché siano costruttive: “Noi ascoltiamo, siamo curiosi, ma abbiamo la necessità di tradurre le idee in fatti – ha precisato Boiani – perché l’orizzonte è già fin troppo nebuloso. Dobbiamo fare i conti con le decisioni delle Case, ma anche con l’assenza di una regolamentazione di scala che ci consenta di vendere e lavorare senza ansie. Le promesse non mantenute non riescono a togliere dalle strade le vecchie auto, ma non sono solo queste a preoccuparci. Sono le idee scellerate che arrivano da persone che non sono minimamente consapevoli dei danni che possono generare. Invece, serve competenza, perché la conversione delle aziende si annuncia drastica. Non dimentichiamo, infatti, che le auto elettriche utilizzano il 60% in meno di componenti, e noi viviamo di ricambi”.
La politica scende in campo
Oltre alla Santanché, hanno assicurato il loro appoggio il senatore Paolo Arrigoni (Lega) e l’imprenditore ed eurodeputato Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia), presenti alla serata che ha visto alternarsi sul palco personaggi illustri. Come il valtellinese Plinio Vanini, che partendo dalla concessionaria a due passi da Morbegno (Sondrio), ha costruito un impero di 51 punti vendita che vende, in media, 150 auto al giorno, tra nuovo e usato, con un fatturato che nel 2019 ha superato 1,2 miliardi di euro. E come Marco Callisti, amministratore delegato e vicepresidente di GC Group, l’azienda riminese che fornisce persone e servizi per la gestione dei consorzi, che hanno contribuito alla crescita costante di DOC Consorzio Ricambi.