I soliti ritornelli. Meglio tacere e fare
Dalle dichiarazioni che seguono è evidente come, a parlare, siano sempre persone abituate a consultare il libro dei sogni. Basta leggere le ultime righe di questa nota di agenzia. Sono anni e anni che vengono ripetute le stesse cose: il trasporto pubblico più verde, la forte spinta verso i mezzo elettrici o a gas (gli stessi, questi ultimi, che possono entrare – pagando – nelle zone a traffico limitato), i veicoli elettrici a guida autonoma che circoleranno nel prossimo decennio. E’ tutto un “occorrono” , ” si deve pensare”, “ci vogliono misure strutturali”… La solita storia. E i fatti concreti?
“Il settore della mobilità è uno dei maggiori responsabili per le emissioni di gas climalteranti, con contributi percentuali a due cifre sul totale che va monitorato molto più di quanto sia stato fatto finora, sfruttando, nella transizione verso modelli di trasporto sempre più sostenibili, le opportunità win-win che ci vengono offerte dall’innovazione, dalla ricerca e dal sostegno da parte dei cittadini per le alternative ai combustibili fossili“, osserva Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club. “Occorrono misure strutturali che portino a un trasporto pubblico più verde – sostiene Nicola Pirrone, direttore del Cnr-Iia – una mobilità a basso impatto ambientale con una forte spinta verso i mezzi elettrici o a gas. Per ridurre l’inquinamento nelle città si deve pensare a un piano nazionale strategico che includa una serie di misure che sono di responsabilità sia di enti locali che su scala nazionale“. “Occorre legare gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria con la necessità di ridurre i gas climalteranti in accordo con gli impegni di Parigi – afferma Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club -. Da questo punto di vista l’Italia deve recuperare un ritardo storico sulla mobilità elettrica, puntando a superare l’obiettivo di 5 milioni di auto elettriche al 2030 indicato nella Sen. A partire dal prossimo decennio si vedranno poi circolare anche i veicoli a guida autonoma elettrici e in condivisione: un’evoluzione che, se ben indirizzata, consentirà di ridurre il numero delle auto e darà spazio alle biciclette”