I nodi dell’auto: dal Governo più concretezza

di Michele Crisci, presidente di Unrae

Nei prossimi mesi la situazione del mercato italiano dell’auto non può che peggiorare visto il rapido esaurimento dell’Ecobonus stanziato dal D.L. Sostegni bis del luglio scorso a favore delle auto elettriche pure e ibride plug-in con emissioni 0-60 g/km CO2. Una situazione paradossale perché, come è noto, con l’esaurirsi dell’Ecobonus rimangono inutilizzabili i fondi complementari stanziati per finanziare l’Extrabonus. In questo modo, si sta di fatto bloccando l’acquisto dei veicoli più in linea con gli impegni del PNRR di accelerare il percorso di decarbonizzazione dei trasporti e lo svecchiamento dell’obsoleto parco circolante italiano. La soluzione è un immediato rifinanziamento dell’Ecobonus per le fasce 0-20 e 21-60 g/Km CO2 attraverso un qualsiasi veicolo normativo disponibile in tempi brevi, oppure, in via emergenziale, con un trasferimento parziale nell’Ecobonus delle risorse ferme nell’Extrabonus, facendo così ripartire immediatamente il meccanismo degli incentivi e rilanciando le vendite delle auto elettriche pure e ibride plug-in.

Unrae invita a rifinanziare sin d’ora pure gli incentivi per le fasce di emissioni superiori, 61-135 g/km di CO2, che finora hanno consentito di ottenere eccellenti risultati per rinnovare il vecchio parco circolante. Anche per le auto di questa fascia si prevede il precoce esaurimento dei fondi nella prima settimana di ottobre, mentre per i veicoli commerciali non BEV i fondi stanziati si sono già esauriti in questi giorni. Auspichiamo, pertanto, un urgente intervento del Governo per dare concretezza alle buone intenzioni finora dimostrate, e continuiamo anche a insistere perché siano adottate misure strategiche di lungo periodo per l’intero mercato, a partire dal 2022 che è ormai alle porte, abbandonando la logica degli interventi stop and go

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