Guidi (AsConAuto): “Momento difficile, Case auto e concessionari devono lavorare sempre più all’unisono”
Fuorigiri ha rivolto tre domande a Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto, su alcuni temi di estrema attualità.
Presidente Guidi, sembra che questo governo, soprattutto la componente grillina, abbia subito preso di mira l’auto in nome dell’ideologia. Sono uscite proposte, per esempio, improntate sull’incentivo a non acquistare una macchina. AsConAuto teme un aggravamento del mercato e un aumento dell’incertezza tra i consumatori?
“I dati di nuove immatricolazioni, oltretutto falsati dall’inflazione dei km 0, sono ormai in calo costante. Nonostante che, in Italia, rappresenti l’11 % del Pil, il settore automotive continua a essere ignorato da tutti i governi. Eppure abbiamo fatto anche proposte in positivo, come quella della detassazione delle auto aziendali, dimostrando che non solo si sarebbe fatto cassa, ma anche svecchiato davvero il circolante, vecchissimo, che riempie le strade del nostro Paese. Non diversamente, il commercio dell’usato su cui ha pesato la disinformazione sulle motorizzazioni diesel. Per questo Case e Concessionari (che sono e rimarranno il presidio sul territorio) devono recuperare una partnership comune per affrontare questo momento di grande difficoltà”.
Tra i vostri associati ci sono numerosi concessionari: queste prospettive, rafforzano la partnership con Federauto?
“I nostri associati sono quasi mille concessionari e questo, da solo, giustifica, la ritrovata collaborazione con Federauto. Una sinergia che potrà fare molto per informare e sostenere il settore. Non potrebbe essere diversamente. Abbiamo perso anche troppo tempo”.
Per i ricambi originali, il 2019 risulterà un buon anno?
“Un parco circolante di oltre 37 milioni di veicoli, per la maggior parte termici, continuerà a essere una garanzia in tal senso. I dati semestrali ci danno ancora in grande progresso. Ma lavoriamo anche per migliorare questi dati, allargando le nostre proposte di collaborazione tra concessionari. Siamo l’unica filiera che può garantire la realtà da cui arrivano i ricambi, quelli originali. Ma ci impegneremo sempre di più perché si faccia un salto di qualità nel mondo dell’autoriparazione. Quella Ufficiale è in regola, lo fa di continuo. Il mondo dei riparatori indipendenti deve essere sempre più aggiornato, certificato nei processi e finalizzato ad assicurare la sicurezza dei veicoli. Così come escono dalla fabbrica”.