Gli stop ai diesel Euro 6? È ora di reagire. Ecco come
Chi ha ragione? L’amministrazione comunale di Roma che ha deciso di bloccare il traffico per una domenica al mese, includendo le vetture Euro 6 di ultimissima generazione?
O i costruttori che, attraverso Unrae, con il consenso anche di Unione petrolifera, bocciano drasticamente questa iniziativa, soprattutto alla luce dello stop anche ai sopracitati motori?
Una decisione, sottolinea Unrae, “di corto respiro che colpisce i veicoli diesel Euro 6 di ultimissima generazione, il cui impatto ambientale è assolutamente irrilevante e che non è sostanziato dal minimo interesse al perseguimento di una vera e concreta soluzione del problema dell’inquinamento atmosferico urbano, considerando che potranno circolare in deroga veicoli con oltre venti anni d’età”.
Personalmente sto con Unrae. Ancora una volta, infatti, demagogia e ignoranza (nel senso di non conoscere) prevalgono rispetto al buon senso.
“Le domeniche ecologiche rappresentano occasioni importanti – spiega l’assessora alla Mobilità di Roma, Linda Meleo – per promuovere la mobilità sostenibile e sensibilizzare i cittadini al tema del rapporto tra inquinamento e trasporti. Con il piano per la mobilità elettrica stiamo mettendo in atto un’azione incisiva per la riduzione delle emissioni inquinanti.
Ma quale mobilità elettrica? In Italia manca ancora quasi tutto: dai veicoli in circolazione, ancora in numero assai limitato, alle infrastrutture, la cui installazione (le colonnine di ricarica) è partita in forte ritardo.
Forse è meglio parlare di mobilità elettrificata (ma in Comune a Roma, e non solo, non sanno probabilmente cosa significhi) . “La sfida dei cambiamenti climatici – rincara Pinuccia Montanari, assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale – è una delle sfide principali che dobbiamo affrontare, soprattutto nelle grandi città come Roma. Questa iniziativa rientra tra tutte le azioni volute dall’amministrazione per garantire una migliore qualità dell’aria. Su questi temi occorre un approccio rigoroso e scientifico e iniziative concrete a favore del benessere e della salute”.
Nella nota di protesta, ma anche di puntualizzazione, Unrae condanna la misura che penalizza unicamente i tanti cittadini romani che quotidianamente si affidano ai propri mezzi a causa di una rete dei trasporti pubblici ancora gravemente carente e inefficiente, e che nella piena legalità hanno acquistato un veicolo diesel di ultima generazione.
“Si tratta – scrive l’associazione dei costruttori esteri in Italia – di un vero attacco ai cittadini consumatori e a una filiera che rappresenta un asset economico del nostro Paese. Un abbaglio scientifico e politico, frutto di una demonizzazione che certamente non porterà effetti positivi sui livelli di inquinamento delle città e sulla qualità dell’aria”.
A Unrae dico che non bastano più i comunicati. Per vincere certa ignoranza da parte delle istituzioni, bisognerebbe agire diversamente. Per esempio, al prossimo stop romano, i responsabili di tutte le Case si dovrebbero presentare al volante di auto diesel Euro 6 dalle parti del Campidoglio e spiegare – pubblicamente – l’assurda azione demagogica in corso e le tante balle che vengono fatte passare. Perché non provare?
Una class action ??