di Pierluigi Bonora
Gianmarco Giorda, direttore di Anfia, che con il presidente Paolo Scudieri ha partecipato al tavolo convocato dal ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, commenta con “Fuorigiri” quanto è emerso dalla riunione.
Erano presenti al Mise anche Stellantis e le aziende che hanno annunciato personale in esubero a causa dei problemi determinati dalla transizione energetica in corso che punta su una mobilità tutta elettrica. Una lettera, intanto, è stata inviata dalle associazioni della filiera al premier Mario Draghi sottolineando come il principio della neutralità tecnologica debba essere rispettato, allargando dunque l’orizzonte sui tipi di motorizzazione per i veicoli: quindi, non solo elettrico per il futuro dell’auto, ma anche altre alimentazioni riconosciute low carbon che possono contribuire a raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue.
È stata quindi rimarcata dalle associazioni al ministro l’esigenza, non più dilazionabile, che il governo vari un piano di incentivi strutturali e almeno triennali per rilanciare il mercato e favorire il ricambio del parco circolante a beneficio proprio della transizione energetica che punta ad azzerare le emissioni di CO2. Ma anchela necessità, più che urgente, di una strategia che accompagni le aziende dell’indotto verso il futuro della mobilità. Problemi come la riconversione produttiva non si risolvono dall’oggi al domani: in gioco ci sono oltre 70mila posti di lavoro. Dalla chiacchierata emerge anche l’importanza, sempre più pressante, di fare sistema tra le varie componenti del mondo automotive, compresi i sindacati.
Giorgetti e il suo viceministro Gilberto Pichetto hanno recepito e assicurato interventi concreti, tra nuovi incentivi e un piano industriale dedicato all’automotive e alle aziende dell’indotto, fiore all’occhiello dell’industria italiana. L’attesa, però, non può durare a lungo.