Francoforte al canto del cigno: -30% i biglietti. E si guarda a Berlino

Si è chiusa anche questa edizione del Salone dell’auto di Francoforte, con un calo del 30% dei visitatori rispetto alla precedente. Il Salone ha registrato circa 560mila ingressi, contro gli 810mila del 2017 e i 932mila del 2015. Sull’affluenza hanno pesato negativamente le assenze di molti marchi del settore e le proteste ecologiste.

Il Salone di Francoforte viene organizzato ogni due anni e si alterna con quello di Parigi. L’edizione 2019 ha visto le assenze di grandi gruppi internazionali come i giapponesi Toyota e Nissan, degli statunitensi General Motors e Tesla, dell’italo-statunitense Fca, di alcuni marchi francesi come Peugeot e Citroen, oltre ai grandi nomi del lusso come Ferrari, Bentley, Maserati e Rolls-Royce.

I protagonisti della kermesse sono stati soprattutto nuovi modelli di vetture elettriche, in grado di permettere la riduzione delle emissioni ma ancora una scelta minoritaria tra i clienti. Già poche ore dopo l’inaugurazione del Salone, il presidente di Vda (Federazione automobilistica tedesca – che organizza l’evento), Bernhard Mattes, ha annunciato che lascerà il suo posto alla fine dell’anno, dopo meno di due anni dall’entrata in carica. Secondo i media tedeschi, Mattes non ha più il sostegno delle Case automobilistiche. Intanto si ragiona sulla possibilità di spostare da Francoforte a Berlino il Salone dell’auto.

 

1 Comments

  1. australopithecus says:

    Per le folli politiche di austerity della EU i cittadini europei sono sempre piu’ poveri e l’eta’ media del parco auto circolante aumenta sempre di piu’. Adesso diventera’ ancora peggio perche’ le nuove tecnologie ibride ed elettriche sono ancora piu’ costose.

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