Flotta bus: è troppo vecchia, il PNRR provveda

La flotta italiana di autobus ha un’età superiore alla media europea e per svecchiarla, rispettando così gli obiettivi di decarbonizzazione del settore trasporti con la riduzione delle emissioni del parco circolante pubblico e privato, è necessario sfruttare i fondi del PNRR. Lo afferma un dossier dell’Anfia sul trasporto passeggeri e la mobilità. Le risorse stanziate per il rinnovo del parco autobus fino al 2035, ricorda l’associazione che raggruppa tutta la filiera nazionale dell’industria dell’
auto, ammontano a circa 7,3 miliardi di euro per l’acquisto di tecnologie elettriche e a idrogeno.

L’assegnazione delle gare con i fondi PNRR deve avvenire entro il 31 dicembre 2023. La filiera italiana, ritornata leader di mercato, sta investendo per la produzione di entrambe le tecnologie e vuole massimizzare l’utilizzo delle risorse messe in campo dal PNRR per il sostegno agli investimenti. Gli strumenti di politica industriale, raccomanda quindi l’Anfia, devono essere fruibili dalle imprese di tutte le dimensioni e su tutto il territorio nazionale. Sull’elettrificazione delle flotte per i costruttori diviene fondamentale avere tempistiche certe per l’attuazione dei programmi di spesa per il rinnovo del parco autobus previsti dal PNRR e dal Fondo complementare. Altrettanto importante conoscere i tempi delle gare infrastrutturali in modo da non avere disallineamenti tra gare per fornitura autobus e quelle infrastrutturali.

Sulle tecnologie a idrogeno, sostiene l’Anfia, i punti importanti per la filiera sono il Riconoscimento delle tecnologie fuel cell e H2 ICE, entrambe soluzioni in fase di sviluppo a livello nazionale e internazionale, e il coordinamento veloce sulla distribuzione geografica delle stazioni di rifornimento per il trasporto su gomma e quello ferroviario. I numeri mostrano che a fine 2019 l’anzianità media degli autobus in circolazione in Italia era di 12,8 anni, mentre in Francia, Germani e Regno Unito l’età media è di circa 10 anni e in Spagna di 10,9 anni. L’anzianità si riflette sugli standard delle emissioni, con il 51% degli autobus in Italia di categoria ante Euro 4, e un 12,6% addirittura Euro 0 nonostante ne sia ormai vietata la circolazione.

Il divieto di circolazione si estenderà progressivamente alle categorie Euro 1 (da giugno 2022), Euro 2 (gennaio 2023), Euro3 (gennaio 2024). Dal 2024, inoltre, per il trasporto pubblico urbano sarà consentito esclusivamente l’acquisto di mezzi a metano, elettrici o a idrogeno. Ai 7,3 miliardi stanziati dal PNRR per il parco autobus urbano si aggiungono poi 600 milioni per i mezzi interurbani.

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