Foto: Plinio Vanini, presidente di Autotorino

Findomestic: quali tendenze sul “green”

La svolta “green” del mercato automotive è sempre più concreta grazie all’accresciuta sensibilità ambientale degli italiani: il 50% ha intenzione di acquistare la prossima auto puntando su motorizzazioni green. Il Focus dell’Osservatorio Mensile Findomestic di settembre dedicato al mercato dell’auto e realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra, evidenzia come gli intervistati preferiscano soprattutto i motori ibridi (37%) rispetto a quelli completamente elettrici (13%) e a quelli alimentati a GPL (13%). Il motore diesel raccoglie il 17% delle preferenze e, nonostante il clima avverso, piace di più delle alimentazioni a benzina verso le quali, invece, si orienta il 15% del campione.

“Gli incentivi stanno certamente dando una spinta al mercato – ha commentato Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – ma il nostro Osservatorio fotografa anche una sincera e rinnovata attenzione verso le tematiche green tanto che l’impatto ambientale è oggi uno degli elementi che conta di più nella scelta d’acquisto della prossima auto, al pari di prestazioni, piacere di guida e comfort”.

Oltre il prezzo, la sicurezza. Tralasciando il prezzo, le dotazioni di sicurezza dell’auto – rileva l’Osservatorio Findomestic – risultano il driver che maggiormente incide nella scelta d’acquisto: a prestarci attenzione è oltre un intervistato su due (55%). Al secondo posto, in ascesa, l’ “impatto ambientale” che con il 45% di preferenze risulta avere la stessa importanza di parametri consolidati nella scelta d’acquisto come “prestazioni e piacere nella guida” e “comfort”. L’attenzione alla tecnologia è minore (38% delle risposte) mentre la marca dell’auto non è poi così importante: fa la differenza solo nel 27% dei casi.

Si cambia auto, ma non subito. Quasi la metà degli intervistati (46%) ha intenzione di cambiare auto ma non tutti nel breve termine: il 27% pensa di acquistarne una entro un anno, il 19% invece entro 2 o 3 anni. Anche se l’82% degli italiani dichiara di essere informato sui nuovi modelli di auto (gli appassionati, quelli che a cui non sfugge il lancio di un nuovo modello sul mercato, sono il 22%, il restante 60% si informa saltuariamente) e di ritenere  le nuove proposte innovative (83%), la maggior parte dei consumatori non sembra avere le idee chiare sulle nuove e più gradite motorizzazioni ibride su cui si stanno concentrando gli investimenti delle case automobilistiche: solo il 20% afferma di conoscere la differenza tra le mild, full, e plug-in, il 43% ne ha un’idea vaga e il 37% ha confessato candidamente di non capirci nulla.

Passaggio obbligato dal concessionario. Restrizionioni ed emergenza sanitaria non hanno modificato una certezza dei consumatori italiani: il concessionario rimane il luogo ideale, una sorta di passaggio obbligato, per l’acquisto dell’auto. Il 73% degli intervistati, infatti, preferisce ricevere la consulenza di un venditore direttamente sul punto vendita per tutto il processo d’acquisto. Tuttavia si fa strada un 27% di acquirenti che dichiara di preferire soluzioni d’acquisto “ibride”. In particolare, il 15% utilizzerebbe l’online per la scelta e la configurazione del veicolo prima di recarsi in concessionario mentre un 12% preferirebbe concludere tutte le operazioni sul web e passare  dal rivenditore solo per la consegna dell’auto.

“L’evoluzione digitale ricopre un ruolo strategico nella relazione con il cliente; tuttavia difficilmente potrà sostituire quella parte empatica ed emozionale che si può sperimentare nell’esperienza in concessionaria e che gli italiani apprezzano. Due mondi che hanno una base comune nella professionalità con cui si propongono soluzioni alle esigenze di mobilità del pubblico. Da questa prospettiva, il punto di forza dell’innovazione digitale risiede nell’immediatezza di contatto: la sfida della qualità, oggi, si gioca più sulla velocità delle risposte e non solo sul prezzo del prodotto – ha dichiarato Plinio Vanini, presidente del Gruppo Autotorino, che rappresenta 8 gruppi automobilistici in 52 concessionarie ufficiali, tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

 

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