Ferrari 296 GTB: ecco il V6… plug-in
di Piero Evangelisti
Dopo SF90, prima Ferrari a muoversi a emissioni zero, da Maranello arriva una seconda ibrida plug-in, la 296 GTB che monta, prima assoluta nella storia delle Ferrari stradali, un motore V6, un “taglio” ai cilindri che non si avverte visto che la nuova berlinetta gran turismo è accreditata di 663 cv di potenza massima erogati dal solo motore termico mente la potenza massima di sistema, con il contributo de motore elettrico, raggiunge gli 830 cv. Il V6, senza l’aiuto dell’unità elettrica, vanta inoltre il record assoluto in fatto di potenza specifica con 221 cv/litro.
Sin dal nome della vettura che combina cilindrata totale (2.992 cc) e numero dei cilindri, seguiti dalla sigla GTB (Gran Turismo Berlinetta) propria della migliore tradizione sportiva Ferrari, si è voluto sottolineare l’importanza epocale che assume per la Casa di Maranello il nuovo motore V6, vero cuore pulsante di 296 GTB e capostipite di una nuova era che, purtuttavia, affonda le radici nell’incomparabile esperienza ultrasettantennale di Ferrari nel mondo delle corse.
L’integrazione con il motore elettrico al posteriore eleva a 830 cv la potenza massima della 296 GTB, dato ai vertici della categoria delle berlinette sportive a trazione posteriore, e aumenta non solo la fruibilità della vettura nella guida di tutti i giorni (consentendole di circolare per 25 km in modalità full-electric) ma anche il divertimento che è in grado di garantire (grazie alla risposta immediata e costante al pedale acceleratore).
Sfida aerodinamica
Il design di 296 GTB nasce dalla volontà del Centro Stile Ferrari, guidato da Flavio Manzoni, di ridefinire il concetto di berlinetta a motore centrale-posteriore dotando la vettura di una linea compatta, moderna e originale. Grazie al passo corto e al suo aspetto monolitico, rappresenta la berlinetta della Casa di Maranello più compatta dell’ultimo decennio.
La tipica impostazione fastback è stata abbandonata per concentrarsi su un abitacolo che risultasse incastonato in una volumetria possente, frutto del passo corto e della composizione di elementi come i parafanghi muscolosi, il tetto a visiera, gli archi rampanti e l’inedito lunotto verticale. Da tali forme deriva un abitacolo predominante nella percezione complessiva della vettura. La nuova Ferrari 296 GTB raggiunge una velocità massima di 350 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in appena 2,9 secondi.
Le prime consegneranno inizieranno nel primo trimestre 2022. Il prezzo, Iva inclusa, è stato fissato, per il mercato italiano, a 269mila euro; 302mila, invece, quello della “Assetto Fiorano”, autentico capolavoro di tecnologia pronto a scendere in pista.
FREGNACCE DI MODA POLITICAMENTE CORRETTE !!!
@sparviero51 Al solito non perde l’occasione di dire stupidaggini. L’integrazione del motore elettrico serve a migliorare le prestazioni della vettura. I soli 25 km di autonomia in puro elettrico dicono che il pacco batterire è decisamente piccolo, qualche decina di kg, il motore elettrico qualche altra decina di kg, nel complesso si starà sotto i 100/120 kg. Secondo lei va più forte con 100 kg in meno o con 170 cv e 315 Nm in più? Senza contare che poter contare sulla coppia dell’elettrico consente di progettare il motore termico in funzione della potenza massima perché tutta la parte bassa della curva di erogazione è supportata dall’elettrico. La 488 Pista con 60 cv in più e 200 kg in meno ha la stessa accelerazione ma va 10 km/h più “lenta” questo se si avesse ancora qualche dubbio sul fatto che la componente ibrida serve ad alzare l’asticella delle prestazioni. Ma avere una mezza idea di ciò di cui si parla prima di andar a fare figure del genere non si usa più?
Mi sembra di ricordare una 246 GT detta affettuosamente “dino” in onore del figlio di Enzo Ferrari che montava un motore decisamente sei cilindri. In effetti non fu una vera Ferrari visto che fu prodotta appunto col nome di DINO.