Piazza degli Affari e la Borsa di Milano
Fca, nonostante Goldman Sachs il titolo soffre
di Ennio Montagnani
Settimana sull’ottovolante per il titolo Fca che ha chiuso la seduta di venerdi 16 giugno a 9,49 euro (-0,78%), mentre il bilancio settimanale è più pesante (-2,2%). Eppure nella giornata di martedi 13 giugno il titolo si era portato a ridosso di quota 10 euro, con un rally giornaliero di oltre due punti percentuali grazie alla decisione degli analisti di Goldman Sachs di confermare il titolo Fca nella propria “Convinction List Buy”, cioè l’elenco dei titoli con maggiori potenzialità di crescita ib Borsa nei prossimi mesi: una decisione, quella di Goldman Sachs spiegata dalle attese per una crescita dell’EBIT (margine operativo netto del gruppo ) del 55% entro il 2018.
Preoccupa il dieselgate
A pesare sul titolo non tanto la conferma che l’amministratore delegato Sergio Marchionne lascerà il gruppo nel 2019 (notizia già ampiamente scontata dal mercato) quanto, piuttosto, i risultati diramati dai ricercatori dell’Universitaà della West Virginia, secondo i quali sarebbero emerse “significative discrepanze” sulle emissioni diesel tra le prove in strada e quelle in laboratorio. Nonostante Fca abbia messo in evidenza che i test su strada condotti dai ricercatori siano differenti da quelli praticati dalle autorità statunitensi in quanto condotti a velocità più sostenuta e, quindi, con valori finali che potrebbero risultare ingannevoli, il titolo nella giornata di mercoledi è arrivato a perdere oltre tre punti percentuali. In ogni caso, le azioni Fca, che da inizio anno guadagnano un +9,7% e negli ultimi 12 mesi il +63,6%, vantano ancora ha un target price medio a 12 mesi (frutto della media del consenso degli analisti finanziari che seguono il titolo) di 11 euro per azione (+15,9% rispetto alla chiusura di venerdi): l’analista più ottimista ipotizza un prezzo fino a 20,1 euro (+111,8%), mentre quello più pessimista vede l’azione tra 12 mesi a 5,5 euro (-42%).