Sergio Marchionne, ad di Fca
Fca, l’opzione spin off di Jeep-Ram per accrescere il valore in Borsa
di Ennio Montagnani
Ancora una volta i numeri presentati da Fca nel primo trimestre del 2017 hanno confermato il lavoro eccellente del management guidato da Sergio Marchionne. Il risultato netto, pari a 641 milioni di euro, è superiore del 34% rispetto al primo trimestre 2016, a fronte di un utile operativo di 1,53 miliardi (+11%), di ricavi pari a 27,7 miliardi (+4%) e infine di un indebitamento industriale pari a 5,1 miliardi, un livello inferiore rispetto ai 5,5 miliardi e più previsti dagli analisti. Tutte le aree geografiche hanno mostrato una forte crescita contribuendo al raggiungimento di questi significativi traguardi, realizzati nel trimestre che, a detta di Marchionne, è il più complesso dell’anno.
Il commento di Russo (Assiteca Sim)
“A fronte di questi risultati, il management ha confermato gli obiettivi reddituali e patrimoniali previsti dal piano industriale per l’intero esercizio 2017 che prevedono un utile netto superiore a 3 miliardi di euro e un debito industriale netto inferiore a 2,5 miliardi”, specifica Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim. Che poi aggiunge: “Questi numeri non fanno altro che confermare il forte potenziale di crescita del titolo Fca, premiato dal mercato con un +9,3% nella sola seduta del 26 aprile in seguito alla pubblicazione della trimestrale”.
Se inoltre si parlasse di spin-off di Jeep e Ram e relativa quotazione, sul modello di Ferrari, come ha chiesto un analista finanziario in conferenza stampa, ci potrebbero essere spazi per una migliore valutazione del titolo.
Modello Ferrari anche per Jeep e Ram?
“Marchionne ha confermato l’obiettivo di raggiungere a fine 2018 una posizione finanziaria netta positiva pari a circa 4,5 miliardi di euro. In altri termini, il gruppo dovrà generare nei prossimi 20 mesi circa 10 miliardi di liquidità netta”, puntualizza Russo, secondo il quale è evidente che per conseguire questo traguardo occorrerà sommare alla cassa generata dall’attività caratteristica del Lingotto, stimata in circa 7 miliardi di euro, la liquidità da produrre attraverso un’operazione straordinaria.
“Ecco che, dopo gli spin-off di Fiat industrial (oggi Cnh Industrial) e di Ferrari, scorporate dal perimetro del gruppo rispettivamente nel 2011 e nel 2016, non è da escludersi nel prossimo futuro un’operazione simile. Ad esempio, i marchi Jeep (Suv) e Ram Dodge (Pick up) che, per loro caratteristiche, generano una marginalità decisamente superiore rispetto alle altre auto prodotte dal gruppo, potrebbero essere oggetto di un futuro scorporo al fine di fare emergere il reale valore intrinseco degli stessi”, riferisce Russo.
Quanto vale Jeep
L’ad di Assiteca Sim ricorda, infine, come un anno circolassero tra gli analisti stime sulla valorizzazione del solo marchio Jeep di circa 12 miliardi di euro a fronte di una capitalizzazione attuale dell’intero gruppo Fca di circa 16 miliardi di euro.
“Non ci sarebbe da meravigliarsi se Marchionne sfruttasse questa nuova opzione per raggiungere gli ambiziosi traguardi posti nel piano industriale”, conclude Russo.