Fabrizio Guidi (AsConAuto) a #FORUMAutoMotive: “Non piegarsi alle logiche dell’ideologia”

L’imprenditore a capo dell’associazione: “Imporre una soluzione come unica, quella dell’elettrico – quando la gente cerca più opzioni per un parco circolante di circa  37 milioni di veicoli non può costituire una risposta adeguata ai bisogni della popolazione”

 

A #FORUMAutoMotive  confronto  tra  i protagonisti  della filiera automotive durante 2 giornate di lavori,  seguiti in presenza a Milano e in diretta streaming,  in un percorso articolato in sessioni sviluppate anche grazie al contributo di esponenti del mondo politico tra i quali spicca l’intervento in apertura del ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgietti. Una conferma dell’attenzione finalmente dedicata al  settore, che  vale da solo  il 12 per cento del Pil nazionale, e che sta soffrendo di difficoltà mai viste in precedenza, alle quali di recente  si sono  aggiunte quelle provocate dalla guerra in Ucraina.

Il giornalista Pierluigi Bonora,  ideatore e promotore  del movimento di opinione  #FORUMAutoMotive, ha  condotto  personalmente  alcune fasi del dibattito che, oltre che in presenza dallo studio televisivo allestito all’Enterprise Hotel di Milano, è stato reso disponibile e diffuso via social (Facebook: #FORUMAutoMotive). L’evento ha permesso uno scambio di vedute  approfondito sulle molte dinamiche che  preoccupano gli addetti ai lavori.

Molti e diversificati i segnali di forte allarme lanciati al Mise rispetto alla non salvaguardia del mercato che rappresenta l’ossatura del sistema auto italiano e che, soltanto in Italia, dà lavoro, indotto incluso, a oltre 1,2 milioni di persone, come ricordato  in chiusura  da Gilberto Pichetto, viceministro allo Sviluppo Economico. Segnali  che fanno presagire agli esponenti  della filiera  dal  2022  per i prossimi 8 anni  una serie di catastrofi annunciate.

È necessario – l’unanime  l’appello da parte di tutti – che la politica ascolti  e coinvolga nella progettazione del futuro chi ogni giorno vive il mercato  nella sua drammatica attuale realtà:  molteplici i  messaggi inviati in questa direzione dagli operatori alle istituzioni e al governo, ai quali è stato  richiesto di prendere in attenta considerazione e programmare risorse e interventi  in un settore vitale per lo sviluppo e la innovazione  del progetto Paese  e che occupa lavoratori ormai a rischio di perdita del posto, specie in mancanza di un processo razionale di riconversione produttiva e di una conseguente formazione adeguata.

 

Il presidente di AsConAuto Fabrizio Guidi, in occasione del talk show “La mobilità che cambia: gli italiani nel caos. Occorre informare e formare” moderato da  Umberto Zapelloni, responsabile inserto Mobilità Il Foglio, si unisce  alla richiesta univoca della filiera: “Noi imprenditori dobbiamo poter contare su misure a sostegno delle nostre attività e, in tal senso, siamo in attesa che il governo sappia valutare  il peso che ha il comparto automotive  anche in termini di crescita, indotto e  innovazione,  creando  interventi mirati a sostegno della nostra permanenza nel mercato, del mantenimento dell’occupazione  e del nostro sviluppo in futuro. Il ricambio originale è rimasto per tutto il nostro sistema, ma soprattutto per i clienti, garanzia di qualità e sicurezza. Noi interveniamo  da tempo  a sostegno della formazione dei lavoratori della nostra  rete di autoriparatori,  anche in relazione alle nuove auto elettriche, ma  urgono provvedimenti a sostegno effettivo della domanda per rinnovare il parco automezzi, anche perché quello attuale sulle strade è tra i più vecchi. La gente capisce  bene e capisce sempre quanto accade e non si piega alle logiche dell’ideologia imposta dall’alto, come nel caso della scelta univoca collegata all’auto elettrica e alla decisione imposta dalla Ue. Ora, imporre una soluzione come unica – come quella dell’elettrico – quando la gente cerca più opzioni, non può costituire una risposta adeguata ai bisogni della nostra popolazione. Bisogna porre maggiore attenzione anche ad altre opportunità  come, per esempio,  la ricerca e il contestuale sviluppo di nuovi carburanti”.

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