Evoluzioni: Yamaha Tracer 900 diventa Tracer 9

di Valerio Boni

La prima Yamaha Tracer 900 è arrivata in Europa nel 2015, diventando una sport touring di successo. Dopo la seconda generazione nel 2018 con motore Euro 4, la Tracer 900 è diventata la moto più venduta della categoria, con volumi tre volte superiori a quelli della rivale più prossima nel 2019. Oggi arriva l’evoluzione di nuova generazione, più leggera, potente e versatile, con una tecnologia più sofisticata e con un nuovo nome: si chiama più semplicemente Tracer 9. Una moto polivalente, che Yamaha propone in dueallestimenti, Tracer 9 standard e Tracer 9 GT, con un allestimento più a misura di turismo, completa di borse, sospensioni elettroniche e cambio quick shift.

I giapponesi hanno voluto rendere ancora più marcato il lato sportivo di questa moto e lo hanno fatto innanzitutto con un nuovo motore di cilindrata superiore, accreditato di una coppia più sostanziosa, 93 Nm, erogata a 7.000 giri, ovvero 1.500 giri in meno rispetto a prima, per accelerazioni eccezionali e sorpassi rapidi. Inoltre, la potenza del motore da 890 cc è aumentata a 119 cv, 4 più di prima, rendendo questa una delle moto più emozionanti della categoria.

Il telaio pressofuso in alluminio è più leggero e compatto, progettato per offrire la massima versatilità sportiva insieme al comfort di buon livello, così da consentire rapidi cambi di carattere per adattarsi all’umore del pilota. Per la prima volta su una Yamaha sport touring, Tracer 9 adotta l’IMU (Inertial Measurement Unit) a 6 assi che misura costantemente l’accelerazione nelle direzioni avanti-indietro, su-giù e destra-sinistra, così come la velocità angolare nelle direzioni di passo, rollio e imbardata della moto. Una soluzione introdotta nel 2015 sulle Yamaha sportive pure, che in questo caso è stata ulteriormente elaborata e resa del 50% più piccola e del 40% più leggera.

La piattaforma inerziale IMU invia costantemente dati all’ECU, la centralina elettronica di gestione, che li elabora in tempo reale e regola efficacemente i sistemi che controllano la trazione (TCS), lo slittamento (SCS), l’impennata (LIF) e la frenata (BC). Sempre in tema di elettronica, le modalità di guida D-Mode offrono al pilota un totale di quattro programmi di funzionamento, adatti alla più ampia varietà di situazioni di guida Sport Touring, una in più rispetto al modello precedente. La modalità 1 offre una risposta più precisa e aggressiva, la 2 è l’impostazione versatile per una varietà di situazioni, la modalità 3 presenta un carattere più morbido, ideale per la guida rilassata, e la nuova modalità 4 è perfetta per la guida in condizioni di pioggia.

Tracer 9 è ora equipaggiata di serie con un sistema cruise control analogo a quello utilizzato sul precedente modello GT, per rendere i viaggi più lunghi ancora più rilassanti e piacevoli. Il dispositivo può essere attivato quando si guida a una velocità di 50 km/h o più, a partire dalla quarta marcia e dopo avere selezionato una velocità; è possibile una regolazione verso l’alto o il basso in incrementi di 2 km/h con un’unica pressione dell’interruttore o tenendolo premuto. Il sistema può essere immediatamente disattivato utilizzando i freni, la frizione o girando la manopola in avanti con acceleratore chiuso.

Tra le due versioni disponibili, GT è quella economicamente più interessante. Con un prezzo di 13.599 euro, 2.400 euro in più rispetto alla Tracer 9 base, mette a disposizione una dotazione ben più completa, che oltre alla coppia di borse da 30 litri, comprende anche le manopole riscaldabili su 10 posizioni, le luci a Led con funzione cornering, oltre al cambio e alle sospensioni più evoluti.

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