Europa e 2020: la flessione peggiore registrata da Acea

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

Dopo la contrazione a doppia cifra di novembre (-13,5%), il mercato auto europeo registra a dicembre un calo più contenuto (-3,7%), ma chiude il 2020, annus horribilis della pandemia, con una perdita  di oltre 3,8 milioni di nuove immatricolazioni, ovvero con la flessione più alta

(-24,3%) da quando esiste la rilevazione Acea. Nel mese, i cinque i major market (incluso Uk), che pesano per il 70,5% del totale  immatricolato (come a dicembre 2019), vedono i volumi di mercato ridursi,  complessivamente, del 4%, 34.000 unità in meno rispetto allo stesso mese dello scorso  anno, mentre, singolarmente, registrano performance diverse: calo a doppia cifra per Italia (-14,9%), Francia (-11,8%) e Regno Unito (-10,9%), stabile la Spagna (-0,0%) e in  controtendenza la Germania, che riporta un segno positivo (+9,9%).

Guardando all’intero 2020, gli effetti senza precedenti della pandemia hanno  determinato flessioni a due cifre per tutti i mercati dell’area Ue-Efta-Uk tranne quello  norvegese, che chiude a -0,7%. Tra i cinque major market – che, complessivamente, accusano un ribasso delle immatricolazioni del 25% – la Spagna segna la contrazione maggiore (-32,3%), seguita da Regno Unito (-29,4%), Italia (-27,9%) e Francia (-25,5%),  mentre le perdite sono significative ma meno pronunciate in Germania (-19,1%).

Sempre nei cinque maggiori mercati, si conferma, nel 2020, il trend di riduzione delle  immatricolazioni di vetture diesel, in ribasso del 37% con una quota di mercato del 27%,  cinque punti percentuali in meno rispetto al 2019, e forti contrazioni in tutti i Paesi. Il 2021 è un anno costellato di incognite sia riguardo al decorso e alla gestione della pandemia e del suo impatto sull’economia e l’occupazione nazionale ed europea, sia in riferimento ad altri fattori di novità, come l’uscita di Uk dall’Ue e il nuovo assetto di alcuni importanti player del nostro settore, in primis la neonata  Stellantis.

In Italia, oltre a fare affidamento sulle misure di rilancio del mercato delle auto e dei veicoli commerciali leggeri nel segno della transizione green, approvate e già in vigore grazie a un proficuo dialogo andato a buon fine con tutte le forze politiche, è importante che le imprese della filiera automotive possano contare su strumenti di politica industriale efficaci nel sostenere i nuovi investimenti e i processi di  riconversione produttiva su tutto il territorio nazionale. Strumenti che ogni Paese  beneficiario del Recovery Plan deve necessariamente mettere in campo per valorizzare  al meglio le risorse di un Piano di portata storica.

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